
Rammarico e imprecazioni. Avevamo già pregustato una serata da "sette punti in sette giorni" (e altro che cura dimagrante…) quando un po’ il fato, un po’ il fiato – mancante, probabilmente, visti i tre turni -, un po’ una legge non scritta del calcio, hanno riportato sulla terra un ambiente che di un’altra vittoria avrebbe avuto bisogno come il pane per esaltarsi nell’ospitare la Sampdoria. Ok le "necessità" a partita in corso, ma scegliere di abbassarsi a tre (che poi sarebbe a cinque) quando non ci sono assedi in corso e quando non hai gamba per tornare dal nemico, è una politica che non ha mai giovato a nessuno. Detto questo, l’Ascoli è sempre più squadra. Vera squadra. Coi suoi pregi e difetti. E lo è ancora di più con gente come Falzerano in mezzo al campo.