Samb: il tempo stringe ma l’udienza rischia il rinvio

Serafino probabilmente non si presenterà, uno slittamento potrebbe far saltare il fallimento pilotato e la conseguente salvezza del club

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Finalmente, domani si terrà l’udienza di fallimento della Samb, che avrà inizio alle 12. Domenico Serafino, che lunedì non ha consegnato le sue memorie, potrà farlo entro domani comunque, ma c’è da capire come si comporterà il patron rossoblù. Pare poi che Serafino sia ammalato, ma nonostante l’udienza preveda la presenza dell’attuale presidente e proprietario rossoblù, la sua assenza – seppure dovesse essere giustificata – non necessariamente porterà ad un rinvio. Proprio questa, infatti, è l’unica preoccupazione possibile: che l’udienza possa essere rimandata. I tempi per il fallimento e quindi il mantenimento della categoria tramite esercizio provvisorio sono davvero stretti e un rinvio potrebbe far saltare tutto. Certo, in un caso simile, Domenico Serafino e i suoi collaboratori se ne prenderebbero ulteriormente la responsabilità, seppure non sia un mistero che l’attuale proprietà stia facendo e abbia fatto di tutto per vendere il club prima dell’udienza fallimentare di domani. L’avvio della procedura, però, ha rallentato le trattative, perché è evidente che ci sia una differenza tra l’acquistare il club (titolo sportivo e debiti sportivi) ad un’asta fallimentare e farlo invece da un

privato. Nel primo caso, infatti, l’acquirente avrà ben chiara la spesa per l’acquisto e non dovrà temere sorprese di sorta.

Ovviamente, a proposito dei compratori, le voci si sprecano. Al momento, quelle che hanno maggiori conferme riguardano Gallo e Kim, con il secondo che si è detto disposto a partecipare all’asta anche da solo, per poi trovare a San Benedetto un sostegno sia economico che gestionale. È evidente, infatti, che l’imprenditore coreano ha bisogno di un appoggio in città e nelle ultime ore è circolata la voce che sarebbe stato trovato in Jerry Tommolini, patron del marchio Pinup. Riguardo Tommolini, però, le smentite piovono, seppure in questo periodo nessuno confermerebbe un’eventuale interesse a partecipare all’asta per la Samb (nel caso di Kim, invece, fonti a lui vicine confermano l’interesse per salvaguardare il titolo sportivo e quindi la categoria). Un altro imprenditore interessato alle sorti rossoblù, poi, sarebbe l’ex presidente Moneti, che ha lasciato un buon ricordo in città e si muoverà solo se accompagnato da un socio in grado di garantire stabilità al suo progetto calcistico.

Ma chi parteciperà o meno all’asta lo si valuterà più avanti: il primo passo è quello di domani, e sarà fondamentale. Nel caso la Samb dovesse essere definita fallita, il giudice eleggerà almeno un paio di curatori fallimentari e si procederà con l’esercizio provvisorio così da far terminare il campionato ai rossoblù. Poi un consulente valuterà il titolo sportivo e quindi sarà fissata la data dell’asta, che oggi a spanne si può immaginare per qualche giorno dopo il 20 maggio. Una nuova società dovrebbe essere pronta già per i primi di giugno, almeno 5 giorni prima del 10, termine dell’iscrizione. Per cui, bisognerà essere rapidi, e ogni rinvio rischia di invalidare la procedura.

Pierluigi Capriotti