Samb, solo 0-0 a Teramo

Finisce a reti inviolate il match della seconda giornata. Nel complesso, però, meglio i padroni di casa

Una fase del derby Teramo-Samb

Una fase del derby Teramo-Samb

Teramo, 23 settembre 2018 - Magi sorprende tutti schierando il 3-5-2 al posto dell’annunciato 4-3-3. Ne viene fuori una Samb più ordinata dietro ma poco incisiva in attacco. Il pari, in fin dei conti, penalizza più il Teramo, apparso sempre più pericoloso. Il sunto è quello fatto dai tifosi con il coro “Meritiamo di Più”. In effetti, la Samb può dare di più. Che il Teramo avrebbe impensierito gli uomini di Magi fino alla fine si è capito già al 3’: Bacio Terracino batte un corner sul quale Caidi svetta battendo Sala: Bove, però, salva la sfera sulla linea. Di Renzo viene pescato in area e batte in porta: Zaffagnini devia in angolo.

Al quarto d’ora, il Teramo spaventa ancora la Samb con una discesa di Bacio Terracino il cui cross pesca in area Piccioni, ma il sambenedettese non trova l’impatto in corsa e manda debolmente a lato. La Samb s’affida alle ripartenze e dagli sviluppi di un corner Rapisarda soffia la sfera ad un avversario e si sorbisce una cinquantina di metri palla al piede: i rossoblù godono di un 3 contro 2 e il capitano serve alla perfezione Russotto che, dopo due passi in area, piazza la stoccata: l’angolo basso è pochi centimetri più a sinistra. Il Teramo appare sempre in controllo per tutto il primo tempo. Oltre a Russotto e Rapisarda, solo Bove si prova a suonare l’allarme e al ridosso della mezzora ci prova dalla distanza senza inquadrare la porta.

Il finale di frazione mette in mostra una buona manovra rossoblù, fatta di sovrapposizioni e scambi corti sulla sinistra che manda al cross Gemignani: Lewandowski deve uscire in presa per anticipare Stanco. La ripresa si apre con la sostituzione di Signori (dentro Ilari) e la conclusione di Russotto, estemporanea quanto la sua iniziativa personale e sulla quale Lewandowski concede il corner. Il secondo tempo racconta poco (un brivido per la Samb al 30’, quando DI Renzo non arriva per il tap-in) e preoccupa il riaffacciarsi del solito vizietto: il lancio lungo. C’è solo qualche muso lungo per un intervento dubbio su Di Massimo che, ammonito per simulazione, non protesta granché. L’unica nota positiva è Calderini: non ribalta il match ma almeno si dà da fare. Gli ultimi minuti, poi, il Teramo preme e quasi sfonda con De Grazia, murato però dalla retroguardia rossoblù. Tirate le somme, Il Teramo è sembrato più pericoloso dei rossoblù che, con il 3-5-2 ha retto in difesa, è vero, ma non ha neppure mostrato quei 20’ di buon gioco visti con il Renate

 

TERAMO-SAMB 0-0 TERAMO (4-3-3): Lewandowski; Ventola, Caidi, Speranza, Mastrilli; Proietti (29’ De Grazia), Ranieri, Spighi; Bacio Terracino, Piccioni (20’s.t. Barbuti), Di Renzo. A disp.: Pacini, Vitale, Zenuni, Zecca, Cappa, Persi, Altobelli, Mantini, Piacentini, Ventola. All.: Giovanni Zichella SAMB (3-5-2): Sala; Zaffagnini, Miceli, Di Pasquale; Rapisarda, Gelonese, Bove (44’s.t. Kernezo), Signori (1’s.t. Ilari), Gemignani; Russotto (15’s.t. DI Massimo), Stanco (15’s.t. Calderini). A disp.: Pegorin, Rinaldi, Biondi, Demofonti, Rocchi, Islamaj, Minnozzi, Cecchini. All.: Giuseppe Magi. Arbitro: Robilotta di Sala Consilina (Mansi di Nocera Inferiore e Parrella di Battipaglia) Note: cielo sereno e 26°C. Terreno sintetico. Spettatori 3500 circa di cui 664 biglietti venduti ai supporters rossoblù. Ammoniti: 21’ Caidi, 32’ Zaffagnini, 27’s.t. Di Massimo. Angoli 7-2. Recupero: 2’, 3’