Si è spenta Yelena Boskov, una vita col Vuja

Raggiunse il Piceno insieme al marito. I tifosi la ricordano

Migration

Si è spenta martedì a Novi Sad Yelena Boskov, bellissima moglie dell’indimenticato Vujadin, uno dei più grandi allenatori nella storia ultracentenaria dell’Ascoli Calcio. Intellettuale e giornalista, al fianco per quasi sessant’anni del tecnico più amato dai tifosi del Picchio assieme al Maestro Carletto Mazzone, Yelena era stata vicina a Vujadin durante gli ultimi undici anni difficili per la malattia, con gli ultimi quattro mesi alla casa di cura di Sremska Kamenica, per la costante necessità di controllo medico, che, a casa, risultava impossibile. I coniugi Boskov si erano sposati in Serbia nel luglio del 1954 e il loro legame si era spezzato solo con la scomparsa di Vujadin nella primavera del 2014 a causa di una forma molto aggressiva di Alzheimer che portò via l’ex mister di Ascoli, Perugia, Sampdoria, Roma e Napoli. Nonchè del Real Madrid. Boskov non era solo un battutista, era un grande tecnico, una leggenda. Vittorie in Italia, in Spagna, una finale di Champions League raggiunta, il lancio di grandi campioni. Impossibile non ritenerlo tale. E la moglie lo aveva ricordato spesso nelle sue interviste. "Il mio Vujke ha combattuto fino in fondo con la terribile malattia: era convinto che sarebbe stato il primo a battere il morbo di Alzheimer. Ha perso, ma non è stato sconfitto. Era un grande uomo e lascia un vuoto enorme. A Ginevra nel 2003 la diagnosi era stata confermata. Si trattava di una malattia per la quale non esiste cura – aveva concluso la signora Yelena –, mi disse: andiamo a Novi Sad, è là che voglio morire". Di Boskov i tifosi dell’Ascoli non potranno mai dimenticare alcune sue storiche frasI: "Rigore è quando arbitro fischia", "Benny Carbone con sue finte disorienta avversari ma anche compagni", "Ascolano o con piedi sotto terra, o con piedi sopra cielo... mai ascolano con piedi sulla terra!". Vujadin Boskov arrivò all’Ascoli nel 1984 convinto dal Presidentissimo Costantino Rozzi a subentrare a Carletto Mazzone. Boskov, nonostante avesse una squadra di buon livello, dove c’era anche un certo Dirceu (3 Mondiali con il Brasile), non riuscì a evitare la retrocessione. Ma non andò via. Disse: "Vengo in Serie B con voi e vi riporto in massima serie". E così fu. Al termine di un campionato strepitoso con i vari Incocciati, Vincenzi, Barbuti, Destro, Peppe Iachini e Peppe Carillo l’Ascoli tornò in Serie A. E con lui c’era sempre la signora Yelena di cui oggi piangiamo la scomparsa. Alla figlia Aleksandra e alla famiglia Vegezzi Boskov giungano così le sentite condoglianze del Carlino.

Valerio Rosa