Stellone, c’è l’accordo: risolto il contratto

Naufraga l’ipotesi licenziamento, l’Ascoli liquida il tecnico e il suo staff. Assemblea dei soci: nel cda Roberta Pulcinelli e Francesco Caffaro

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Vi ricordate il polverone del licenziamento in tronco di Roberto Stellone "causa coronavirus", che finì sulle pagine dei giornali di mezzo mondo? Per "intervenuta eccessiva onerosità" praticamente il club lo mandava via con una bella pacca sulla spalla e un "in bocca al lupo" a fronte di un contratto in scadenza a giugno 2021. Aver realizzato il sogno di ogni presidente, però, è stata un’illusione durata meno di un mese e mezzo. Ieri, infatti, lo stesso Ascoli che ad aprile, quasi con orgoglio, sbandierava la scelta del licenziamento come un’intuizione giuridica finissima ha comunicato "di aver risolto consensualmente il rapporto di lavoro con il tecnico". In sostanza si è concretizzato il più banale, e sacrosanto, degli epiloghi possibili: il club ha messo mano al portafogli e ha liquidato Stellone, come prassi (giustamente) vuole. Liquidati, oltre a lui, anche il suo vice Giorgio Gorgone e il collaboratore tecnico Andrea Gennari. L’Ascoli, nonostante abbia evidentemente cambiato strategia davanti al fatto che Stellone aveva già preso appuntamento al Collegio arbitrale, dal canto suo "esprime soddisfazione per l’operazione, per la buona riuscita della quale sono stati fondamentali la predisposizione dell’allenatore e del suo staff e il lavoro certosino e competente di mediazione dell’avvocato Pietro Madonia".

Che, per la cronaca, è lo stesso che aveva partorito l’idea del licenziamento. In ogni caso una vicenda, per fortuna del club di corso Vittorio, chiusasi nel migliore dei modi. Sempre ieri, poche ore prima che il club diffondesse la nota relativa a Stellone, si era tenuta l’attesissima assemblea dei soci. Premessa: quello che gli ascolani aspettavano di più, cioè le parole di Giuliano Tosti e Gianluca Ciccoianni dopo mesi di silenzio assoluto, non è arrivato. Una scelta legittima, la loro, che però non aiuta nella comprensione della situazione. Dopo le dimissioni da presidente, a ottobre scorso, Tosti si è limitato a diffondere una nota personale. Da allora, però, non ha più proferito parola sull’Ascoli e lo stesso ha fatto Ciccoianni, anche dopo il passo indietro dal Consiglio di amministrazione. Ciò che è avvenuto sugli schermi dei tablet e dei pc dei diretti interessati è stato affidato a un comunicato: "Nella tarda mattinata odierna – è la nota sul sito ufficiale - si è tenuta in video conferenza l’assemblea dei soci. Nel corso dell’assemblea si è proceduto alla sostituzione dei dimissionari membri del CdA, Giuliano Tosti e Gianluca Ciccoianni, con Roberta Pulcinelli e il generale Francesco Caffaro. Quest’ultimo è stato nominato vice presidente in sostituzione dell’uscente Vittorio Cimin, che resta comunque membro del CdA". Caffaro, per la cronaca, non risulta essere stato ‘generale in servizio’ di alcuna forza armata: possibile sia un colonnello che, solo dopo il pensionamento, è stato promosso generale (a titolo onorifico, come prevede la prassi). "I soci – continua la nota lasciando intendere che sia Pulcinelli che Tosti e Ciccoianni abbiano messo mano al portafogli - hanno deliberato il ripianamento delle perdite e la ricostituzione del capitale sociale, da sottoscrivere nei termini di legge". Restano però le domande bollentI: i tre azionisti si sono chiariti dopo le frecciate (velenose) del patron? L’occasione è stata utile per delineare anche le strategie del prossimo futuro? Quale sarà il ruolo dei due soci di minoranza d’ora in avanti?

Gigi Mancini