"Stipendi Samb, ritardi dovuti ai soldi dall’estero"

Serafino torna a parlare: "Per tecnicismi, i flussi impiegano tempo. Tanti mancati introiti col Covid, ma vi garantisco la solidità della società"

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Ieri, finalmente, il patron della Samb Domenico Serafino ha fatto uscire il tanto atteso video messaggio. "Questo messaggio – esordisce dicendo il patron rossoblù – è per tutti voi che amate la Samb e che non avete fatto mai mancare il vostro sostegno, ma anche e soprattutto per quelli che ci hanno fatto bersaglio di parole poco lusinghiere. Non mi tiro mai indietro, anche se non vi nascondo l’amarezza per le dicerie e le minacce che hanno minato la serenità soprattutto della mia famiglia e hanno in qualche modo frenato il mio entusiasmo, sebbene non sia mai venuto meno ai miei impegni". Quindi, prima di arrivare alla bega stipendi, Serafino fa un excursus della sua gestione: "Nei primi mesi, oltre l’acquisto immediato della società senza alcuna dilazione, sono state spese ingenti somme per dare dignità a un club che in quasi cento anni non è mai stato in grado di dotarsi di una casa per gli allenamenti della Samb. Non so se in passato sono mancati i soldi o la voglia, ma certamente è mancata la progettualità, quella che sto cercando di conferire, anche quando i risultati non sono a nostro favore, a testa alta e fieri della famiglia di cui facciamo parte". Subito dopo, Serafino ha parlato del Riviera: "L’estate scorsa il terreno del Riviera delle Palme era stato dichiarato inagibile da esperti agronomi della Lega. Il Comune non ha potuto ottemperare o contribuire economicamente, pur non facendo mai mancare il suo sostegno, ed oggi grazie al nostro investimento abbiamo un manto erboso che ci invidiano in tutta Italia, un patrimonio per la città e per la squadra. Inoltre, abbiamo stretto accordi con club internazionali per creare una rete e cercare nei prossimi anni di portare talenti da valorizzare assieme a quelli locali, attraverso un settore giovanile che per il prossimo campionato post covid partirà completamente ristrutturato". Il covid, poi, "quest’anno è stato protagonista. Costi alle stelle per rispettare i protocolli sanitari e ricavi vicino allo zero, per cui dobbiamo ringraziare gli sponsor. Zero incassi da botteghino per una piazza come San Benedetto è davvero pesante. A inizio stagione avevamo avuto rassicurazioni in merito all’apertura di almeno il 30% della capienza, ma così non è stato. E poi vecchie pendenze da sanare, molte delle quali non preventivate e arrivate a sorpresa, ma nonostante tutte queste problematiche abbiamo continuato a investire". Infine, la chiosa sugli stipendi: "I ritardi degli stipendi sono dovuti ai flussi dall’estero, che i soci apportano per sopperire alla mancanza di introiti, e a volte per tecnicismi e controlli dovuti alle ingenti somme da trasferire tardano diversi giorni. Nel caso gli organi preposti dovessero contestarci qualcosa faremo appello, perché siamo convinti di avere le carte in regola. Io vi garantisco la solidità economica della società, e che stiamo lavorando per programmare presente e futuro del club. So che alcune dinamiche possono anche non essere comprese, ma vi assicuro che sono molto chiare. Vi abbraccio tutti, crediamo sempre in questi colori, perché le persone passano, ma la maglia resta".

Pierluigi Capriotti