Valentini: "Covid, si naviga a vista Ascoli, serve un grande pubblico"

Il direttore sportivo bianconero: "Siamo una società seria e quindi ci atterremo sempre al regolamento"

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L’Ascoli giocherà e per portare a casa i tre punti avrà bisogno della spinta del popolo bianconero. A fare un appello, quando mancano meno di 48 ore dalla ripresa del campionato contro il Pordenone, è stato il direttore sportivo Marco Valentini. "La situazione è in divenire – ha spiegato il diesse del Picchio – abbiamo parecchi positivi e siamo al limite del regolamento. Ci tengo a precisare che siamo una società seria e quindi ci atterremo sempre al regolamento. Purtroppo dobbiamo navigare a vista giorno per giorno. Ci tengo a sottolineare che questo è un grande gruppo e i grandi gruppi devono dimostrare di esserlo nelle difficoltà. È un momento difficile ma ne abbiamo già affrontati altri. Ricordo la gara di Terni dove avevamo lo stesso problema e in aggiunta c’erano anche alcuni squalificati. Facemmo lo stesso una grande partita. Viste le sette gare alla fine questo bivio sarà particolarmente importante. Aver toppato a Vicenza ci costringe, per tenere il passo dei migliori, a dover fare risultato pieno. Questa è una gara fondamentale e abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Soprattutto della città che ci deve supportare. Spero ci sia un grande pubblico, ne abbiamo bisogno. Poi mi appello alla responsabilità di questo gruppo e chiedo un sacrifico ulteriore alla squadra. Dobbiamo dimostrare di meritare di stare in alto e per farlo dobbiamo fare la partita della vita, compattandoci e scendendo in campo motivati quanto agguerriti".

Sciagurata la trasferta di Vicenza che ha creato un grappolo di problematiche a partire dalle numerose defezioni dell’ultimo minuto al risultato del campo che è stato decisamente inaccettabile visto il potenziale che l’Ascoli è in grado di poter sprigionare anche con le seconde linee. "Riparto da quella notte dove siamo stati colti di sorpresa con quattro ragazzi alle prese con febbre alta – ha proseguito –. Precauzionalmente li abbiamo rispediti a casa. Abbiamo fatto una partita in emergenza con altri calciatori non ancora alle prese con la febbre, ma con una situazione influenzale in divenire. Al rientro nella settimana successiva poi facendo i nostri controlli di routine si sono palesate, oltre a quelle influenzali, altre indisponibilità legate al covid. Le cose non erano correlate. Nella sosta pensavamo di poter ricaricare le batterie e invece ci siamo trovati a fare i conti con nuove complicazioni. Questo piccolo focolaio ha comportato una serie di piccoli disagi quotidiani tra giocatori in isolamento, allenamenti frazioni e tamponi quotidiani. Si vive in pratica alla giornata. Ci sono delle difficoltà anche nel responso dei tamponi perché a volte alcuni sono dubbi. Questo ci ha portato ad annullare degli allenamenti per garantire la sicurezza del gruppo ed evitare di far espandere il focolaio".

Massimiliano Mariotti