Ascoli Venezia 0-1: ora è crisi Picchio

La rete nel recupero di Carboni decide il match e manda ufficialmente in crisi di risultati la squadra di Breda. I playout sono distanti solo tre punti

Roberto Breda (Ascoli Calcio)

Roberto Breda (Ascoli Calcio)

Ascoli, 18 marzo 2023 – Tre sconfitte nelle ultime tre partite. Due in casa. E un ruolino di marcia che, vista la rete nel recupero del veneziano Carboni, riabilita la corsa salvezza dei lagunari obbligando ad osservarsi le spalle ai bianconeri di mister Breda. La sconfitta dell’Ascoli al Del Duca contro gli arancioneroverdi arriva al termine di una partita con poche emozioni, un palo sfortunato ed una giocata nel finale che cambia le sorti di un match indirizzato sul risultato ad occhiali.

Non grandissime trame offensive nei primi quarantacinque minuti: la posta in palio sembra (ed è) più pesante dei soli tre punti ed è per questo che gli squilli bianco, ma soprattutto neri (vista la tenuta), sono dalla distanza con Caligara e Donati. Poco tra le linee nonostante Falzerano continui ad essere un soldatino che corre ovunque, si danna l’anima per scrollarsi la maledizione della “stagione no” da cui sembra essere gelosamente accompagnato, ma non riesce ad essere incisivo, rischiando anche grosso quando alza un po’ troppo la gamba a contrasto beccandosi un giallo che sa di arancione. Forte squilla una volta di testa, anticipando (male) sul primo palo un cross dello stesso Caligara. Va detto, è poco. Il Venezia impiega un po’ a mettersi in frequenza, ma soprattutto negli ultimi venti del primo tempo, ci prova eccome. Una volta Pohjanpalo in girata, un’altra dopo una carambola che vede Buchel a rischio harakiri, la sensazione generale è che le due squadre si dividano le pagine di sceneggiatura coi lagunari svegliati dal torpore prima del riposo.

E la ripartenza conferma il dettame di cui sopra, perché è sempre Pohjanpalo che impegna Leali subito dopo l’uscita di Forte, ancora acciaccato. Vanoli inverte Zampano lasciandolo ancora sotto la Mazzone e una delle notizie del giorno è che il finlandese assai piaciuto a Don Balòn sia uno dei pochi della cadetteria a togliere metri e secondi a sua maestà Botteghin, anche se questo non basta a risparmiargli la doccia a mezzora dalla fine del match.

E l’Ascoli? Si rivede ancora Dionisi ed è con una sua caparbia, testarda, intelligente giocata che il capitano riporta fuoco nella zona di Joronen, comunque ottimo a difendersi. Esce anche Buchel in un compleanno che non verrà ricordato per il suo “best match ever”, tutt’altro. Ancora Dionisi a mettere un po’ di calcio di livello sul prato, mentre il Del Duca un po’ borbotta. Joronen devia in corner col capitano che pare l’unico incendiario (sportivamente parlando, si intende) in un prato presidiato da pompieri. Un brivido lungo la schiena a dieci dalla fine: Novakovich gira di testa su corner, Botteghin salva tutto quasi sulla linea qualche istante dopo l’operazione salva-Falzerano di Breda, che lo sostituisce sei secondi dopo l’entrata in ritardo che avrebbe potuto costare rosso e inferiorità numerica ai suoi. Questo rinvigorisce un po’ l’Ascoli e il palo nega a Caligara, di sicuro il migliore in nero-bianco, il gol di giustezza. Un minuto, due cambi lagunari, e la schiena dei piceni si ghiaccia con Johnsen che salta Leali, appoggia facile facile vedendosi negare la corsa sotto al settore da Adjapong in recupero disperato inutile, perché la bandierina si alza e vanifica il tutto.

Doccia gelata solo rimandata a recupero in corso: la punizione laterale sul secondo palo di Therychev vede tutti in ritardo, Simic soprattutto, e Carboni può buttarla dentro a centottanta secondi dalla fine. Poi Andersen salta Leali ma non concretizza, e Adjapong salva. Prima del gong Marsura non toglie la gamba e fa male a Joronen in uscita bassa. Attimi di apprensione. E fischio finale che cambia ogni prospettiva a Breda e ai bianconeri: c’è da tornare a guardarsi alle spalle, altroché.

Il tabellino

ASCOLI (4-3-1-2): Leali; Donati (67’ Adjapong), Botteghin, Simic, Falasco; Collocolo (77’ Proia), Buchel (67’ Giovane), Caligara; Falzerano (77’ Marsura); Gondo, Forte (56’ Dionisi). A disp: Guarna, Tavcar, Quaranta, Giordano, Eramo, Mendes, Palazzino. All. Breda VENEZIA (3-5-2): Joronen; Hristov, Ceppitelli (85’ Svoboda), Carboni; Candela (46’ Johnsen), Milanese (85’ Andersen), Tessmann, Ellertsson, Zampano; Pohjanpalo (61’ Novakovich), Pierini (61’ Tcherychev). A disp: Bertinato, Neri, Modolo, Peixoto, Sverko, Jonsson, Ciervo. All.Vanoli ARBITRO: Fourneau di Roma (Di Gioia, Barone; Taricone; VAR Maggioni, Sechi). RETI: 91’ Carboni (V) NOTE: recupero 1’+,4’ . Ammoniti Falzerano, Marsura (A), Hristov (V) per gioco falloso, Novakovich (V) per proteste, Ellertson (V) per comportamento non regolamentare. Spettatori 6295, incasso 48721 (comprese quote abbonati).