Anche lo scudetto del ’64 e la Coppa Italia del ’74 conquistati nella capitale. Un luogo iconico che ha sempre portato fortuna ai colori rossoblù.
“Il presidente della Serie A mi aveva chiesto di cantare l’Inno, ma io sono di parte e ho detto no. Siamo tornati a Bologna all’alba, però prima di andare a letto sono andato a prendere il Carlino”
Eraldo segnò a 19 anni il rigore decisivo nella finale del 1974: "Pesaola si fidò di me. I rossoneri? Sono lunatici, i rossoblù possono farcela: avranno un tifo pazzesco".
Un esodo mai visto verso la capitale, nemmeno nello spareggio del 1964 o nell’ultimo trofeo conquistato sempre all’Olimpico dieci anni dopo. Le esperienze dei canestri a Barcellona e Monaco di Baviera nel 1998 e 1999.
Sbarcò in città nell’ormai lontano 2014, da allora è stato prodigo di consigli e di denari: versata una cifra che sfiora i 300 milioni. Adesso vorrebbe alzare il primo trofeo della sua gestione.
È il 23 maggio: il Bologna disputa la finale di Coppa Italia all’Olimpico di Roma contro i siciliani allenati dal mago Viciani. I rosanero avanti con Magistrelli assaporano l’impresa. Ma un contatto in area tra Arcoleo e Bulgarelli è il preludio del pari.
