ArchiveBerlusconi al Quirinale, Sgarbi: "L'operazione si è fermata"

Berlusconi al Quirinale, Sgarbi: "L'operazione si è fermata"

Il deputato: "Il Cavaliere è triste, gli mancano circa 100 voti". Ma l'ex premier: "Non ho deciso, non deluderò chi mi ha dato fiducia"

Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia (Ansa)

Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia (Ansa)

Roma, 18 gennaio 2022 - La corsa di Silvio Berlusconi al Quirinale è a un bivio. L'alleato Matteo Salvini ha avvertito il Cavaliere che, senza numeri certi, la Lega farà il nome di un altro candidato, oggi il 'centralinista' Vittorio Sgarbi rivela che l'ex premier "ieri era abbastanza triste". 

"Ci devono essere delle inquietudini di natura psicologica, non degli elettori, ma nel candidato, perché è rimasto a Milano - dice il deputato a 'Un giorno da Pecora', su Rai Radio 1 -. Credo che questa, come dire, pausa dipenda dal fatto che starà pensando se c'è una via d'uscita onorevole, con un nome che sia gradito a lui, forse Mattarella". 

L'operazione per l'elezione al Colle, aggiunge il critico d'arte, "si è fermata oggettivamente". "Anche se lui potrebbe tornare a Roma domani", aggiunge il parlamentare che in questi giorni ha aiutato il leader di Forza Italia a contattare i colleghi onorevoli. "Se all'ultimo momento Berlusconi negozia con Renzi i voti di Italia viva è fatta", dice Vittorio Sgarbi secondo cui, però, al momento a Berlusconi "mancano circa 100 voti" per ambire al Quirinale. "Anche se facessi tutte le altre 95 telefonate che devo fare, mi risponderanno la metà e comunque non bastano - continua -. I 110 che stiamo cercando non diranno tutti di sì. Gli mancano circa 100 voti, poi almeno 30 staranno fuori fra no vax e malati che non possono votare, e ci saranno almeno 20 franchi tiratori: non parte da 450 voti ma da 400. Devi rimontarne 105, e se hai 110 telefonate da fare ci vorrebbe solo il miracolo del paradiso per cui tutti dicessero sì". 

"Il problema non è che Salvini voglia realisticamente trovare un altro nome. Il problema è che il nome sia condiviso e proposto da Berlusconi - spiega ancora Sgarbi -. Sin dall'inizio gli ho detto di dire il nome di Draghi così li metteva nell'angolo. Se fossi in lui già oggi direi 'cerchiamo un altro nome'. Se ha capacità di autotutela, entro domani decide di cercare un nome nuovo". 

Proporre Draghi "è la mia strategia, che unisce me e Gianni Letta, ma Berlusconi non la preferisce", prosegue Sgarbi, secondo cui "se 450 votassero Mattarella, diventa una massa piuttosto inquietante, a quel punto lo votano i 5s. Tu dai per primo un nome su cui trascini gli altri, questo è vincere le elezioni: cioè, alla prima votazione votare Mattarella...".

Il Cavaliere

Nel pomeriggio è lo stesso Berlusconi a far filtrare il suo stato d'animo sulla partita per il Colle. "Non ho deciso, ma sono molto ottimista. Non deluderò chi mi ha dato fiducia", avrebbe detto ai diversi parlamentari di Forza Italia che per tutto il giorno hanno telefonato ad Arcore per sapere se l'ex premier avesse deciso di rinunciare alla corsa. Diversi esponenti azzurri hanno poi raccontato che il Cavaliere ha ripreso a fare una serie di telefonate ai parlamentari per capire la loro disponibilità di fronte ad una sua candidatura. Berlusconi, sempre a quanto viene riferito, ha sentito anche i governatori di Fi.

Si voterà per fasce orarie

Intanto, sono state comunicate ai grandi elettori le fasce orarie in cui si voterà, 50 alla volta, per il capo dello Stato, a partire dalle ore 15 di lunedì prossimo, 24 gennaio. A Montecitorio si comincerà, come da tradizione, dai senatori, che in ordine alfabetico voteranno fino alle 16.40, poi dalle 16.41 i deputati, che voteranno fino alle 19.23 e infine i delegati regionali dalle 19.24.