{{IMG_SX}}Bologna, 29 gennaio 2008 - "Blocchiamo la via Emilia. Lo abbiamo detto l'anno scorso, quest'anno lo facciamo per davvero". Scoppia in municipio l'esasperazione dei residenti di Borgo Panigale, assediati giorno e notte dalla prostituzione in zona Pioppa. Il Comune di Bologna ricorda le 130 multe per divieto di fermata ai clienti fatte dal giugno 2007 nelle strade del quartiere (nello stesso periodo sono state identificate 150 persone, con cinque denunce) e assicura che il racket delle minorenni ora non c'e' piu'. Ma ai residenti, una quindicina quelli arrivati oggi in Comune, questo non basta: chiedono, come ha gia' fatto il quartiere con un un ordine del giorno bipartisan finora ignorato dall'amministrazione, l'installazione di telecamere per tenere le "lucciole" e i loro clienti alla larga.


"L'unico che ci ha risposto- racconta Luigi Marsigli, portavoce dei residenti- e' stato Romano Prodi, che ci ha promesso impegno e attenzione. Ma poi sappiamo come e' andata a finire". All'udienza conoscitiva di questa mattina in commissione Affari generali, i cittadini hanno portato il loro appello alle autorita', in cui si denuncia il "lassismo delle istituzioni", con tanto di foto che documentano anche la sporcizia vicina alle loro case (i rapporti coi clienti, riferiscono, si svolgono "dove capita", dietro auto o cassonetti).

 

Oltre agli atteggiamenti da parte delle donne "che potrebbero essere a malapena tollerati in un night club", i residenti riferiscono di minacce ed intimidazioni nei loro confronti, con lanci di "ingiurie, bottiglie e zoccoli" con chi osa lamentarsi. Insomma, la Pioppa e' "un enorme bordello a cielo aperto" con "sempre piu' frequenti scontri verbali e risse". I cittadini del quartiere pur di limitare il fenomeno si offrono di fornire anche le segnalazioni delle targhe dei clienti, e quanto alle telecamere sono pronti anche a "contribuire economicamente se il problema e' questo", come spiega Marsigli.

 

E Palazzo D'Accursio che dice? Raul Collina (coordinamento Sociale e Salute) cita una recentissima rilevazione del 24 gennaio, tra le 14 e le 17, in cui sono state contate "13-15 unita'", per lo piu' rumene adulte e donne della ex Jugoslavia, mentre "nel passato erano 25-30". Insomma, adesso sono di meno.
Ma, soprattutto, sembrano sparite le minorenni coinvolte del racket, come del resto aveva spiegato anche il questore Francesco Cirillo incontrando i residenti il 6 novembre scorso ("ha minimizzato", lamentano gli autori della protesta). "Fino a sei mesi fa- spiega Collina- c'era una forte presenza di rumene che noi ritenevamo essere minorenni", ma ora sembra "venuto meno un racket che a noi non risulta".

 

"Chi se ne frega se sono di meno, il punto e' che non va bene- sbotta il civico Daniele Corticelli, che aveva chiesto l'udienza coi residenti- abbiamo soldi per mettere due telecamere e un cartello di divieto di accesso per i non residenti?". Per Maria Cristina Marri (Ltb) c'e' "un deficit di intervento istituzionale" da parte di Palazzo D'Accursio.
"Il Comune- ricorda la presidente di commissione- ha speso 70 mila euro per conoscere il fenomeno, puo' tirare fuori due soldi per le telecamere?". Su questo un impegno alla Giunta verra' chiesto giovedi' in una seduta sul bilancio, su richiesta anche del numero due del quartiere, Tommaso Petrella (Pd).
Intanto, proprio nel nuovo partito l'argomento prostituzione torna a far discutere. Il consigliere Sergio Lo Giudice (esponente Arcigay) rilancia le "zone rosse" sostenute l'estate scorsa dall'assessore agli Affari istituzionali, Libero Mancuso, ma bocciate al ritorno dalle vacanze dal primo cittadino Sergio Cofferati. "Il tema della zonizzazione a rotazione e' stato accantonato troppo frettolosamente- lamenta Lo Giudice- bisogna evitare che il fenomeno gravi sempre sulla stessa porzione di territorio". "Per strada non si puo'", avverte comunque il capogruppo Fi Daniele Carella, invitando a chiare lettere chi ha eccessi ormonali "si puo' comprare quotidiani di facile accesso".

 

Sempre in zona ulivista la vicecapogruppo Lina Delli Quadri avverte che si puo' "ridurre, ma non possiamo debellare questo fenomeno" e cita la rilevazione dell'associazione di volontariato "Fiori di strada" che parla di una riduzione del 40% delle prostitute negli ultimi sei-sette mesi in zona Pioppa. Anche per le tante multe fatte dai vigili. "Ne hanno fatte- riferisce Delli Quadri- anche ai volontari, che naturalmente si fermano".