{{IMG_SX}}GLI ARBITRI bolognesi hanno il loro nuovo ‘capo’. E’ Antonio Aureliano, 54 anni, un passato da assistente sui campi della serie C, un figlio arbitro di belle speranze (Gianluca, uno dei migliori della serie D e per questo in odore di promozione alla Can C) e una lunga storia sezionale alle spalle. Da venerdì notte Aureliano è il nuovo presidente della sezione Aia. E’ stato eletto con 110 voti, contro i 58 che hanno premiato l’altro candidato, l’ex fischietto di serie A e B Paolo Tubertini.

Ma tra l’ex assistente e l’ex arbitro nella sezione della Rotonda Italia la sfida è stata molto cavalleresca, dal momento che entrambi erano consiglieri uscenti nella ‘squadra’ di Felicani. "Chiunque vinca sarà l’espressione della continuità", aveva detto venerdì sera, prima del verdetto dell’urna, lo stesso Felicani, nella relazione di fine mandato. Che il passaggio di consegne sia avvenuto in un clima disteso si evince anche dal fatto che i due candidati si sono accordati sul fatto che lo sconfitto farà il vicepresidente. Poi, oltre che disteso, il clima è stato fin troppo tranquillo: dei 380 aventi diritto di voto solo la metà lo ha esercitato,

Quel che più conta, però, è che la sezione Aia entri nel nuovo quadriennio olimpico con una guida salda. Nessuno strappo, insomma, ma una scelta nel solco della precedente esperienza sezionale. "Sono contentissimo _ fa sapere Aureliano _. L’emozione di essere a capo di una delle sezioni più prestigiose d’Italia è forte. Ma una volta passata l’emozione mi metterò subito al lavoro per compattare la nostra famiglia e svolgere un servizio utile per i tanti ragazzi che ogni anno bussano alla nostra porta". I valori su cui Aureliano punterà sono "il fare gruppo e il senso di appartenenza, che sono due componenti fondamentali se uno sceglie di fare l’arbitro".

Ieri a Castrocaro Aureliano ha ‘bagnato’ il debutto guidando dalla panchina la squadra di calcio dei fischietti bolognesi a un torneo con le altre sezioni della regione.