{{IMG_SX}} Bologna, 23 settembre 2008 - "Abbiamo saputo del rapimento della nostra collega Lorella Paganelli dalla televisione poi, le chiamate di alcuni giornalisti da Torino ci hanno confermato quello che fino a tarda mattinata speravamo fosse solo un caso di omonimia". Il tam tam sulle ultime notizie riguardanti appunto Lorella Paganelli, 49 anni, uno dei cinque turisti italiani (tutti originari come lei di Torino e provincia) sequestrati nel sud dell’Egitto, al confine tra il Sudan e la Libia insieme ad altri cinque viaggiatori tedeschi, una romena e gli otto egiziani che li accompagnavano, si è fatto sempre più incalzante col passare delle ore, tra i dipendenti della sede di via del Lavoro dell’Unicredit dove Lorella lavora all’ufficio Sviluppo del personale. Poi a tarda sera le contradditorie notizie sulla presunta liberazione. La Farnesina: "Non ci sono conferme". Poco dopo il ministro del Turismo egiziano annuncia che sono ancora in corso trattative per il rilascio: i rapitori, banditi sudanesi, hanno chiesto un riscatto di sei milioni di euro.
Descritta dai colleghi come una donna energica, Lorella condivideva con Giovanna Quaglia (una delle altre due donne italiane sequestrate), 52 anni, anche lei dipendente Unicredit ma della sede di Torino, la passione per i viaggi.

 

E quello nella zona desertica di Karkur Talh, nel sud dell’Egitto, non sarebbe nemmeno dovuto essere uno tra i più pericolosi. Partito da Torino sabato 13 settembre con un volo diretto al Cairo il gruppo si era subito spostato verso il sud dell’Egitto. "Sarebbe dovuta tornare domenica — ha spiegato nel pomeriggio di ieri il fratello di Lorella, Giuseppe Paganelli —. L’ultima volta che l’ho sentita è stato giovedì scorso. Mi ha detto che stava bene e che per qualche giorno non sarebbe stata raggiungibile. Speriamo solo che tutto vada bene". Un auspicio che è sembrato tramutarsi in realtà intorno alle 19,30. "Sono stati tutti liberati e sono sani e salvi», è stato l’annuncio del capo della diplomazia egiziana Ahmed Aboul Gheit al termine di un incontro con il suo omologo statunitense Condoleezza Rice alle Nazioni Unite, ma poco dopo è arrivata la retromarcia del ministero degli Esteri egiziano: «Notizie infondate, c’è stato un equivoco".
"A noi ufficialmente non ha telefonato nessuno - è stato il commento a caldo di Luigi e Gianna Paganelli, i genitori di Lorella -. Abbiamo letto e visto le notizie in tv ma in mano abbiamo solo quello. Non hanno telefonato nemmeno all’altro nostro figlio, Giuseppe. E’ tutto il giorno che non ci stacchiamo dal televisore".