{{IMG_SX}}Bologna, 27 marzo 2009 - MAURIZIO Marchesini sarà il nuovo presidente di Unindustria. Ufficialmente prenderà il testimone da Gaetano Maccaferri, attuale leader, il 29 giugno, quando si terrà l’assemblea degli industriali bolognesi. Formalità dato che — come previsto dagli accordi pre fusione tra Assindustria e Api, unione dalla quale è nata appunto Unindustria — dopo il biennio con alla guida un ex dei ‘grandi’ imprenditori, la poltrona più importante sarebbe toccata a un ex dei ‘piccoli e medi’. A indicare il nome di Marchesini, infatti, è stata la commissione Api di via San Domenico, gruppo che raccoglie gli ex iscritti a questa realtà. Soddisfatto della nomina Maccaferri.


"Contento? Più che altro preoccupato vista la situazione economica, non certo delle migliori" dice Marchesini, classe 1955, manager che controlla un gruppo con sede a Pianoro tra i più importanti nella fornitura di linee complete e macchine per il confezionamento farmaceutico e cosmetico. Colosso, presente in 68 Paesi e con ricavi consolidati che nel 2008 hanno superato i 170 milioni di euro.

"LA PRESIDENZA dell’associazione — riprende — è una responsabilità, ma anche una bellissima opportunità".

I programmi?

"Vedremo. C’è un obiettivo preciso: parlare e guardare più al futuro, avanti, e non più soltanto al passato". Ottimismo, insomma. "Certo — spiega —. C’è la crisi, sta colpendo Bologna come tutti. Sono ottimista, da questa situazione si uscirà, forse non a breve. Certo è che porterà modifiche strutturali".


Il nuovo leader di via San Domenico salirà in sella pochi giorni dopo che la città avrà incoronato il sindaco. Consigli ai candidati?

"La nostra è un’associazione apartitica — chiarisce l’industriale —, l’importante è che chi sarà eletto abbia voglia di parlare di futuro. Questa città è fantastica, può essere sistemata nel gruppo delle prime realtà europee, ha imprese vivaci. Però — sottolinea — ha bisogno di idee, di un progetto". Lei per chi voterà? "Io voto a Pianoro...".
Marchesini mette sotto la lente l’associazione: "E’ in una situazione particolare, arriva da una fusione. C’è ancora lavoro da fare per aggregare le due anime. Maccaferri ha portato avanti un ottimo lavoro, ma ci vuole tempo. Si dice che gli industriali di seconda generazione, come me, abbiano come missione quella di consolidare. Ecco — spiega — sono chiamato a questo pure qui". Fin dalla nascita della nuova casa degli industriali, sembrava destinato a salire sul ponte di comando, dopo il mandato Maccaferri, Stefano Aldrovandi, ex Api e già presidente della multiutility Hera. Negli ultimi mesi, però, Aldrovandi si è avvicinato sempre più a Giorgio Guazzaloca, ex sindaco e ora di nuovo in corsa per Palazzo d’Accursio. Nelle stanze di Unindustria si è così optato per Marchesini, con lo scopo di preservare il ruolo ‘neutrale’ dell’associazione.