{{IMG_SX}}BOLOGNA, 28 MAGGIO 2009 - CLAUDIO Sabatini ha deciso di cedere il testimone, mettendo in vendita la Virtus. Alla base della decisione i 1.500 tifosi che si sono abbonati nei playoff, un numero che il patron bianconero ha interpretato come una bruciante bocciatura nei suoi confronti.
«Penso che il nostro gruppo valesse almeno 5.000 abbonati, se così tante persone hanno scelto di non abbonarsi significa che il problema sono io. Bisogna saper riconoscere quando è il momento di staccare la spina e di chiudere un ciclo. Se devo dire la verità ora mi sento molto stanco e spero di riposarmi facendo una vacanza al mare. Ne ho davvero bisogno».

QUANDO si parla di una vendita, il parametro più importante è quello del prezzo, viene allora da chiedersi quanto costi la Virtus.
«Mi permetto di dire che nel caso di una società sportiva il fattore più importante sono i debiti, e noi anche in questa stagione chiuderemo il bilancio in pari, forse ci sono ancora alcune piccole spese di gestione da sistemare ma sono cifre risibili. Se qualcuno è interessato è sufficiente che tiri su il telefono e mi chiami. Bologna è una città ricca e con tante risorse, non credo ci saranno problemi a trovare un acquirente».

NON E’ LA PRIMA VOLTA che il patron bianconero manifesta l’intenzione di cedere la proprietà delle Vu nere, oggi però la determinazione sembra diversa.
«Io sono abituato ad assumermi le mie responsabilità sempre. Si è parlato parecchio delle mie esternazioni che avrebbero intaccato il rendimento della squadra. Mi sono sembrate solo sciocchezze, la realtà è che la squadra è quella che si è vista ieri sera a Treviso, una squadra che regala molto in tutti i sensi. Nonostante questo e nonostante Boykins, che ribadisco per me poteva rimanere a sedere, penso che questo gruppo meritasse un certo seguito, se questo seguito non è arrivato il problema sono io, è inutile girarci intorno».
Sempre come un anno fa, nessuno potrebbe farsi avanti e questo costringerebbe Sabatini a rimanere al suo posto.
«Sono fiducioso che qualcuno si farà avanti, la Virtus non è nella stessa situazione disastrosa del 2003, oggi è una società che riesce a stare in piedi da sola. Vorrei anche sottolineare come la V nera sia un discorso e la Futurshow Station un altro. Il progetto della Futurshow Station andrà avanti da solo, anzi per il suo sviluppo la pallacanestro è solo un ostacolo».