Villa Torri, "Chirurgia mininvasiva e risonanze perfette"

Così la tecnologia migliora la sanità

Il dott Gian Luigi Gardini è il responsabile dell'Unità operativa di Radiologia

Il dott Gian Luigi Gardini è il responsabile dell'Unità operativa di Radiologia

«LA TECNOLOGIA nel nostro campo, la cardiochirurgia, è molto presente. Così riusciamo a operare facendo incisioni sempre più piccole o se possibile anche senza, magari con il paziente sveglio o sedato con un’anestesia di breve durata. E possiamo accontentare anziani o trattare patologie che sarebbe lungo e complicato fare con interventi tradizionali». Spiega così il ‘4.0 nella sanità ’ il dottor Mauro Lamarra, cardiochirurgo di Villa Torri Hospital, a Bologna, che fa parte del Gruppo Villa Maria, che vanta cliniche e ambulatori in diversi paesi europei e circa una ventina in Italia. Il centro di Villa Torri è specializzato nelle patologie del cuore e il suo focus principale è la cardiochirurgia.

Dottor Lamarra, come il digitale ha cambiato le opportunità di cura per i pazienti? «Il nostro interesse primario è soddisfare sempre i nostri clienti, perciò cerchiamo di offrire metodologie chirurgiche e cardiologiche difficili da reperire negli ospedali pubblici o in altre strutture, perché di complicata realizzazione o perché le liste d’attesa sono troppo lunghe. In questo senso, la tecnologia interviene sia sulla strumentazione ‘pesante’ – tac, risonanze magnetiche, angiografi – sia su quella più facilmente reperibile, come l’ecografia transesofagea, che pure ha tempi d’attesa che spesso superano i sei mesi. Per questo attiriamo anche molti clienti da fuori regione: cercano da noi interventi sempre più mirati e la massima soddisfazione possibile».

Come è cambiata, per esempio, la risonanza magnetica? «Negli ultimi dieci anni sono stati fatti passi da gigante. Prima era impossibile sincronizzare il macchinario al battito cardiaco, perciò non si potevano fare risonanze al cuore. Ora, grazie a un software e all’introduzione di magneti sufficientemente potenti, possiamo vedere anche gli ‘elementi mobili’ del corpo, per di più a colori. Possiamo vedere il sangue, le valvole che si muovono. Grazie a questa tecnologia sono state scoperte nuove patologie, come l’amiloidosi cardiaca, una malattia degenerativa che fa aumentare il livello di proteine nel cuore e irrigidire il muscolo cardiaco. Una condizione fino a oggi pressoché sconosciuta. Nella struttura del gruppo al Maria Cecilia Hospital di Cotignola (Ravenna) abbiamo due risonanze magnetiche con tecnologie così avanzate, qui a Villa Torri una e un’altra a Villalba, sempre a Bologna».

È un punto di forza. «E un biglietto da visita importante. Pensi che giusto stamattina abbiamo potuto visitare un paziente recentemente operato per un tumore all’intestino. Gli era stata prescritta una tac di controllo dopo l’operazione, ma nella sua regione il primo posto disponibile era tra 16 mesi. Grazie alla tecnologia avanzata delle nostre macchine invece riusciamo a velocizzare l’iter e a garantire controlli tempestivi, fondamentali in casi come questi di post-operatorio per una malattia oncologica. Inoltre, siamo specializzati in Gamma Knife».

Di cosa si tratta? «Siamo tra i primi in Italia ad avere introdotto la radiochirurgia che tratta i tumori mediante radiazioni ionizzanti e appositi software. Cerchiamo di ottenere il maggior successo nella cura con il minor dolore e sacrificio per il nostro paziente. Dove possibile, per esempio, cerchiamo sempre di scegliere la chirurgia mininvasiva, che richiede però tecnologie elevatissime e telecamere che permettono di ingrandire un’immagine anche cento volte. Abbiamo una sala dedicata, a Cotignola, con schermi così grandi che sembra di essere al cinema...».