I Pulsar, rock d’autore tra cucina e corridoio

Sette prove video per l’eclettico collettivo autoprodotto. Tra omaggi a Buscaglione, richiami agli area e testi ben scritti

I Pulsar: divertono e si divertono

I Pulsar: divertono e si divertono

Bologna, 8 gennaio 2018 - Totalmente casalinghi, altamente creativi: i Pulsar sono la prova che le case prese in affitto sotto le Due Torri, tra i tinelli zeppi di piatti, i corridoi scrostati e i tavoli pieni di libri universitari, si confermano ineguagliabili fucine di idee artistiche. Di note, in questo caso: Marco Ribaldi, Francesco Iannacci, Danilo Di Matteo, Salvatore Battaglia e Mattia Garoia; tre abruzzesi, un siciliano e un bolognese, e in testa un bouquet di generi disparati. Italiani gli appigli principali, anche se gli assoli di chitarra rock, si sa, non hanno frontiere. Ottimi gusti: Fred Buscaglione e gli Area, la new wave e il rock alternativo, più certo cantautorato che dalle spalle dei musicisti italiani proprio non si scrolla, e per fortuna.

Censimento musicale, il regolamento

Si divertono, questi ragazzi, e la cosa è contagiosa. Registrano in casa, perché oggi bastano un portatile e una buona scheda audio, il microfono fissato a un’asta improvvisata, tenuta ferma dallo scotch e da un righello da disegno. Non c’è un album, non ancora. La produzione attuale sono 7 videoclip autoprodotti con semplicità, soggetti e scenografie povere, poverissime, eppure più brillanti di un mucchio di roba patinata che ci proprinano le major.

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La prova più compiuta, in video come in audio, è un gustosissimo tributo a Buscaglione. Si chiama “Johnny sette vite”: una classica storia anni ’30, parlata, spregiudicata, immortale. L’incrocio tra passato e presente è perfettamente riuscito. La voglia di divertire in modalità ‘on’: risultati assicurati.

Con al pari un certo stupore per la capacità che ha la musica, quella buona, di non sparire mai del tutto dai radar. Prendi Buscaglione, ma anche gli Area così presenti in un altro capitolo dei Pulsar, “Maestro dell’Ouverture”: cantato importante, divaricazioni di stile ben orchestrate, e la chicca di un coro, magistrale sottolineatura alla fine di ogni strofa. Se questo è ciò che i Pulsar sanno fare in casa, per puro divertimento, c’è da sperare che un produttore bussi presto al citofono. Speriamo funzioni.

LA SCHEDA

Nome: Pulsar All’anagrafe: Marco Ribaldi (voce), Francesco Iannacci (chitarra), Danilo Di Matteo (batteria), Salvatore Battaglia (tastiere), Mattia Garoia (basso)

Genere: rock alternativo / progressive Dove ascoltarli: sul loro canale Youtube

Il video su YouTube