Genitori e docenti, santa alleanza anti bullismo

La lettera

Bologna, 27 marzo 2018 - Non tutti i casi di bullismo si concludono con la morte della vittima, ma ritengo che il bullismo, o anche prese in giro reiterate a scuola segnino chi le subisce. Certi accadimenti non sono solo frutto del «destino», ma anche di un certo determinismo dettato dallo scarso rispetto per se stessi che può derivare dalle offese ricevute in adolescenza. Il bullismo uccide sempre chi lo subisce.

Claudia Culiersi

risponde il condirettore de il Resto del Carlino, Beppe Boni

Ha toccato il tasto giusto. Il bullismo spesso nasce a scuola, nel posto dove va combattuto con la formazione dei ragazzi. Gli insegnanti negli ultimi anno hanno acquisito una coscienza forte nella lotta al bullismo che spesso si porta dietro fenomeni come cyber bullismo, fumo, alcol, baby gang. Le famiglie invece nella maggior parte dei casi si accorgono del fenomeno quando è troppo tardi: sia per chi ne è vittima e sia per chi lo pratica. E allora valga l’incoraggiamento ai docenti di educare, oltre che i ragazzi, anche i genitori. Per gli uni e per gli altri non vanno sottovalutai i segnali anche minimi. In una personalità fragile bastano una offesa insistente, un gioco pesante, una pressione ossessiva per creare guai irreparabili. Genitori e docenti possono porre unn argine preventivo se lavorano insieme. Missione difficile, ma possibile.

beppe.boni@ilcarlino.net

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