Bullismo, ‘processi’ rapidi e sanzioni severe

La lettera

Bologna, 24 aprile 2018 - Rispunta il problema del ‘bullismo’. Le istituzioni devono mettere un argine facendo rispettare le regole. Se si arriva ai suicidi significa che queste misure non ci sono. In una società che ha connotati cinici e violenti, è normale che si arrivi a certe prevaricazioni. Lo Stato, la scuola, gli educatori, i genitori, devono invertire la rotta usando educazione, saggezza e rispetto delle regole.

Mauro Chiostri, Bologna

risponde il condirettore del Resto del Carlino, Beppe Boni

IL BULLISMO nelle scuole, o gli scherzi troppo pesanti come si diceva una volta, è una forma di mini delinquenza che è sempre esistita. Oggi si moltiplica perchè esistono strumenti che amplificano il fenomeno (smartphone e cellulari) esaltando in modo demenziale i protagonisti dello show. Quindi se c’è un cretino che insulta l’insegnante c’è sempre anche qualcun altro che filma col telefonino e diffonde la sequenza sui social. Divertimento assicurato. I ragazzi oggi osano di più? Bene facciamo in modo che possano osare di più anche coloro che definiscono le sanzioni. Non bastano una espulsione o una bocciatura? Mandiamo i ragazzi violenti a fare qualche ora di volontariato in un centro per anziani. Sotto controllo naturalmente. E come, suggeriva ieri Gabriele Canè, vietiamo i cellulari in classe. Provvedimenti antidemocratico, certo, ma efficace per contenere i danni.

beppe.boni@ilcarlino.net

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