Burocrazia, avviare un’impresa missione difficile

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 2 novembre 2018 - Servono troppi adempimenti burocratici e autorizzazioni per avviare un’impresa. Anche un giovane pieno di entusiasmo e voglia di fare si può arrendere di fronte a ciò. I partiti al governo poco o nulla fanno per migliorare la situazione. Questa mi sembra una scelta frena la crescita necessaria in questo momento. E non lamentiamoci se le aziende si trasferiscono all’estero. Daniele Zocca, Bologna

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

E’ un antico mistero italico da cui non si riesce ad uscire. Per una attività commerciale o un negozio si può mettere in conto un anno fra autorizzazioni e sistemazione a norma dei locali. Per una attività artigianale o agricola, dove è prevista la costruzione o il ripristino di capannoni, allora i tempi si allungano. Un amico agricoltore mi ha mostrato una relazione di una settantina di pagine da produrre per l’avvio di una nuova attività aziendale, dove una decina di esse entrano nel merito mentre il resto è basato su valutazioni generali relative all’ambiente. Tutti i governi promettono di rendere le pratiche più rapide e qualcosa è stato fatto. Ma basta consultare imprese e associazioni per rendersi conto che ancora con la burocrazia non ci siamo. I tempi e le istruttorie per l’avvio di una attività vanno semplificati. beppe.boni@ilcarlino.net

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