Una campagna per la cortesia

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 21 luglio 2019 - Una cosa mi dà tanto fastidio: la tolleranza dell’assuefazione. Potrei dire anche della rassegnazione verso linguaggi e comportamenti maleducati. Ormai si tollerano stupidità, turpiloqui, offese gratuite come fossero normali. È normale che in un Paese civile non si possa contrastare una simile deriva? Cominciamo col ‘ boicottare’ certi media e televisioni per questo comportamento se non vogliamo essere corresponsabili. Andrea Finotti, Bologna

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Il comportamento verbale a volte riflette il votlo della società. Oggi la parola e la comunicazione hanno a disposizione mille forme di espressione. Chiunque può dire qualsiasi cosa senza filtro sul web, sui social, attraverso le app o i video. E qui è difficile intervenire. La deriva maggiore però è in politica e in televisione. La seconda Repubblica ha sdoganato un linguaggio più violento, fatto di insulti e di maleducazione che i politici, pure in giacca e cravatta, esternano in Parlamento e in tv. Certe trasmissioni trasformate in un ring della parolaccia non hanno freni. Come facciamo con questi esempi sotto gli occhi (e nelle orecchie) a chiedere un comportamento educato ai nostri ragazzi che già per conto loro alimentano un modo esprimersi sguaiato? Si potrebbe cominciare copiando il Regno Unito che ha lanciato una Campaign for courtesy, campagna per la cortesia, chiedendo ai media cartacei, digitali e televisivi e all’industria cinematografica di darsi un codice di comportamento e moderare il linguaggio. beppe.boni@ilcarlino.net

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro