Cannabis leggera, rischio alto

Risponde il condirettore del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 2 giugno 2019 - Nei negozi dove si vende la marijuana leggera o a ‘scopo ricreativo’, si vendono anche i dolcetti che sembrano più sicuri. Così le persone male informate ne mangiano di più e l’organismo assorbe la droga che si accumula nel tessuto adiposo e provoca gli effetti dannosi che nessun studio serio osa negare. In Colorado, dove già si vende la marijuana a scopo ricreativo, pensano di vietare la vendita di dolcetti alla marijuana. Gabriele Soliani, Reggio Emilia

Risponde il condirettore de il Resto del Carlino, Beppe Boni

Non ci addentriamo nel discorso dei dolcetti e lasciamo al lettore le proprie valutazioni. La sentenza della Corte di Cassazione, che non è legge ma è destinata a fare giurisprudenza, invece è chiara. La vendita di prodotti “derivati dalla coltivazione della cannabis” è reato: non è possibile cedere a qualsiasi titolo l’olio, le foglie, le inflorescenze e la resina. In sostanza è uno stop alla vendita della cannabis light. Al di là del codice e dei giudici sono gli esperti a dire come stanno le cose. Ieri sulle pagine di questo giornale la professoressa Patrizia Hrelia, ordinaria di tossicologia all’ateneo di Bologna, ha spiegato che in quasi tutte queste sostanze, leggere finchè si vuole, il principio attivo esiste e per gli adolescenti è un aspetto molto rischioso. Dovrebbe bastare questo a convincere la società che nelle sostanze stupefacenti di light c’è poco. E le conseguenze dipendono anche dall’uso che viene fatto una volta acquistate. I danni al sistema nervoso centrale, secondo gli esperti, sono imprevedibili. Prima della Cassazione bisognerebbe tenere presente tutto ciò. beppe.boni@ilcarlino.net

 

 

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