Cannabis ‘leggera’ una sciagura, parola di Sanpa

La lettera

Bologna, 24 giugno 2018 - Parlare di ‘cannabis light’ è una contraddizione: non ci sono droghe immuni da danni. Liberalizzarne la vendita è un crimine. Come è discutibile pubblicizzare il gioco d’azzardo. Non è sufficiente dire che è vietato ai minori e può indurre dipendenza. L’elenco continua con alcolici e auto veloci. Il benessere collettivo deve essere impegno prioritario di chi governa.  Tiziana Virgili, Fratta Polesine (Rovigo) risponde il condirettore de il Resto del Carlino, Beppe Boni IO STO CON San Patrignano e con il Consiglio superiore di sanità, entità composte da chi recupera i giovani vitime degli stupefacenti e da scienziati e ricercatori con fiocchi e controfiocchi. I ragazzi di Sanpa, gente che se intende per aver militato dall’altra parte, sostengono che la legalizzazione della cannabis light abbassa la percezione dei rischio. E ricordano che il 98% degli ospiti della comunità ha cominciato fumando cannabis ed è finito nelle droghe pesanti. Il Consiglio di sanità ha appena chiesto lo stop alla vendita di cannabis light (principio attivo thc inferiore ai limiti di legge), sostenendo che possono prodursi gli effetti legati agli stupefacenti conclamati. Intanto per la cronaca hanno arrestato il titolare di un negozio di droga «leggera» che vendeva droga vera. Sarà un caso, non la regola certo. Comunque meglio meditare sui due pareri di cui sopra. beppe.boni@ilcarlino.net

 

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