A Cuba cambia il presidente, ma niente libertà

La lettera

Bologna, 23 aprile 2018 - Finalmente a Cuba c’è stata la svolta tanto attesa. la dinastia dei Castro che ha governato per decenni mantenendo il Paese nella povertà e nella totale mancanza di libertà finalmente si è tolta di mezzo. Ora c’è da sperare che Cuba si apra al mondo libero e al libero mercato per consentire alla popolazione di raggiungere uno standard di vita accettabile.

Fausto Casolari, Rimini

risponde il condirettore del Resto del Carlino, Beppe Boni

GIÀ, c’è da sperare. Non è tutto oro ciò che luccica. Il nuovo presidente Miguel Diaz-Canel, fa parte di una generazione più giovane ma l’impostazione per ora non sembra molto diversa da quella dei Castro. Le sue prime parole sono state queste: «Il mandato che abbiamo ricevuto è quello di dare continuità alla Rivoluzione, non c’è nessuno spazio per una restaurazione capitalista nell’isola». Una dichiarazione che non lascia spazio ad equivoci. Dunque l’isola, dopo quasi sessant’anni dalla Sierra Maestra, non abbandonerà la via socialista. Inoltre Raul Castro rimarrà capo delle Forze armate e segretario del Partito Comunista cubano fino al 2021, anno in cui probabilmente il figlio Alejandro prenderà il suo posto. La via della libertà appare ancora e lunga e i cubani continueranno a tentare di fuggire dall’isola della falsa utopia.

beppe.boni@ilcarlino.net

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