Decreto sicurezza, la mossa sbagliata dei sindaci del no

La lettera. Risponde il condirettore del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 9 gennaio 2019 - Alcuni sindaci non vogliono applicare la legge in tema di sicurezza e migranti, per loro incostituzionale. Si ritengono giudici? Dimenticano che c’è una Corte con competenza specifica. Capisco che quei sindaci abbiano principi morali diversi da quelli della maggioranza di governo. Se non sono in grado di rispettare la legge, si dimettano. Quale maggior testimonianza morale... Stefano Franchini, Ferrara

Risponde il condirettore del Carlino, Beppe Boni

E’ vero molti sindaci si sono schierati contro il decreto sicurezza sostenuto con forza del ministro Matteo Salvini soprattutto per la parte che riguarda la normativa sui migranti. Comprensibile, non sempre si può essere d’accordo sui contenuti. Senza entrare nel merito della vicenda resta il fatto che non è un bell’esempio dichiarare la disobbedienza civile rifiutando l’applicazione di una legge dello Stato quando si indossa la fascia tricolore di primo cittadino. Ricordiamo ai sindaci che ci sono strumenti normativi per opporsi alle leggi. Inoltre l’attacco che hanno scatenato desta sorpresa perchè il decreto sicurezza si limita soprattutto ad evitare che il permesso di soggiorno per i richiedenti asilo permetta l’ottenimento di una carta di identità. Gli immigrati però non perdono alcuni diritti come l’assistenza sanitaria, la scuola per i figli e l’accesso al lavoro.  beppe.boni@ilcarlino.net

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro