Emergenza Pil, locomotive sfiduciate

Bologna, 9 aprile 2019 - L’eccellenza delle imprese emiliane e romagnole non si discute. La locomotiva sbuffa, ma il treno è fermo. Non sarà un anno bellissimo neppure alle nostre latitudini. Le stime a fine 2019 – stando all’indagine congiunturale realizzata da Unioncamere, Confindustria e Intesa Sanpaolo – vedono una crescita solo dello 0,7%, l’Azienda Italia farà peggio, magra consolazione. Un dato preoccupa più di altri: gli investimenti nel 2019 non supereranno il +0,5%. La ragione? L’incertezza. Il timore per le prospettive di un paese imbalsamato nella campagna elettorale. Confermato anche dal rallentamento della richiesta di credito alle imprese.

Non mancano i soldi, manca la fiducia. E questo è un guaio. Perché se arrancano le locomotive del nuovo triangolo industriale – Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna – il resto del Paese va a ramengo. Sarebbe un suicidio per il governo non riportare il baricentro della politica sulle priorità economiche. Oltre che un preciso dovere verso migliaia di lavoratori e imprenditori, piccoli e grandi, che ogni giorno coltivano l’eccellenza andando a competere nel mercato globale. Dando benessere a queste terre.

 

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