Scuola, bentornata educazione civica

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 15 giugno 2019 - A che pro reintrodurre l‘educazione civica nella scuola? Ormai viene impartita, tra l’altro, dai canali della tv, e i bambini, con la facilità tipica della loro età, imparano velocemente a usare parole come vaffa e altre peggiori che non stiamo ad elencare. Non vedo lontano il giorno in cui il Presidente Mattarella premierà i bambini che avranno usato con più frequenza i suddetti termini. Francesco Benazzi, Ferrara

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

L’educazione civica torna come materia obbligatoria, con tanto di voto in pagella e valutazione finale, nella scuola primaria e secondaria. Le sue valutazioni simpaticamente ironiche spiegano proprio perchè sui banchi si ripresenta questa materia, che negli anni avevamo perso per strada. Un errore a cui ora si pone rimedio. Al di là di certe terminologie sguaiate, ma ormai entrate nel linguaggio corrente, è necessario illustrare ai ragazzi la coscinza civica che regola la società. Il nostro giornale tempo fa ne ha fatto una campagna di stampa e quindi accogliamo con un applauso il ritorno di questa materia di studio, rinfrescata e attualizzata. L’educazione civica, si legge nel testo del provvedimento che prescrive almeno 33 ore di studio della nuova materia, «sviluppa la conoscenza e la comprensione delle strutture e dei profili sociali, economici, giuridici, civici e ambientali della società. Iniziative di sensibilizzazione alla cittadinanza responsabile sono avviate dalla scuola d’infanzia». L’insegnamento è affidato ai docenti con particolare attenzione a Costituzione, istituzioni dello stato e dell’Europa. Questa è la buona scuola.  beppe.boni@ilcarlino.net

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