L’esercito funziona se i soldati sono professionisti

LA LETTERA. Risponde il condirettore de il Resto del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 15 agosto 2018 - Non ho votato per Salvini, ma concordo sul ritorno alla leva militare o servizio civile. Sei mesi educherebbero molto di più di tante famiglie. I giovani non sanno cos’è la gerarchia,usano solo il cellulare per comunicare, o perché nessuno ha mai insegnato loro che nella vita c’è qualcuno che è al di sopra di te e ti dice cosa fare senza poter controbattere. La naja è educativa. erio.paganelli@libero.it

Risponde il condirettore de il Resto del Carlino, Beppe Boni

La mancanza di valori fra i giovani e una fragilità educativa diffusa sono temi su cui famiglia, scuola e società possono lavorare di più e meglio. I ragazzi di oggi si affidano molto al web e pensano che la vita sia racchiusa in un clic o in un algoritmo. Diverso è il ragionamento sull’idea di ripristinare il servizio militare di leva. La proposta è definita romantica dal ministro della Difesa, Elisabetta Trenta. Oggi tutti gli eserciti del mondo sono composti da soldati super addestrati ad utilizzare la tecnologia soprattutto nelle operazioni internazionali. La preparazione è altamente formativa e l’investimento fatto contempla di avere poi a disposizione il singolo a lungo termine. L’attività militare, fra le altre cose, è fatta di droni, aerei a guida remota, robot, attrezzature sofisticatissime, utilizzo dei satelliti, informatica ai massimi livelli. Ecco perchè servono professionisti.  beppe.boni@ilcarlino.net

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