Esponiamo il tricolore alla finestra

Risponde il condirettore del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 6 giugno 2019 - La festa della Repubblica non rappresenta, come in altri Paesi, il giorno dell’orgoglio nazionale. Ma è accompagnata da polemiche e distinguo. Così anche quest’anno durante la parata del 2 giugno col passaggio delle frecce tricolori. La bandiera in questo giorno dovrebbe sventolare da tutte le finestre, ma che fa una timida apparizione solo nelle case di una sparuta schiera di italiani che provano ancora l’amor di patria. Renzo Rossi, Conselice (Ravenna)

Risponde il condirettore del Carlino, Beppe Boni

La parata militare della Festa della Repubblica ha avuto toni polemici perchè il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, ha voluto dedicarla all’inclusione, allargando un orizzonte che per il mondo militare non è certo offensivo ma semplicemente improprio. Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha aggiunto un carico da novanta affermando di dedicare la giornata anche a immigrati e rom. Un evento disturbato da dichiarazioni scivolose. Eppure l’ orgoglio nazionale è nelle corde degli italiani che amano la Repubblica e finalmente non si vergognano delle forze armate ma le accolgono con entusiasmo. Lo si è visto con l’adunata nazionale degli alpini a Milano e dalla simpatia che i cittadini testimoniano ai soldati di pattuglia nelle strade o impegnati nelle missioni all’estero. In quanto al tricolore la sua è una buona idea che rilanciamo per l’anno prossimo: accanto ai fiori, sulle finestre i cittadini, al di là delle convinzioni politiche, espongano il tricolore. Piccolo o grande, come si vuole. Sarebbe una bella abitudine da diffondere e consolidare nel tempo. beppe.boni@ilcarlino.net

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