Giovani e lavoro, più talenti che bamboccioni

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 17 novembre 2018 - L’ex Ministro Paolo Padoa Schioppa definì i giovani d’oggi bamboccioni. Proprio quei bamboccioni hanno atteso in fila per ore per donare un po’ di sangue per il piccolo Alex, per dargli una tenuta speranza di continuare a sorridere. Grande prova di maturità e di altruismo. Se in futuro manterranno questa bontà d’animo, saranno in grado di creare e vivere in un mondo migliore.

Wilmer Fornaciari, Casina (Reggio Emilia)

 

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Nell'Italia di oggi ci sono i bamboccioni e ci sono i ragazzi che vogliono crescere intellettualmente e professionalmente e talvolta, come Lei fa notare, sono un esempio di altruismo. E’ vero che al giorno d’oggi molti ragazzi abitano con i genitori fino a 30 anni, una scelta spesso dettata da esigenze economiche. Un elemento di cui dobbiano tenere conto infatti è la disoccupazione giovanile. In Italia a settembre 2018 l’indicatore ha fatto registrare 30,8%, con un leggero miglioramento in uno scenario difficile dove aumentano i contratti a tempo determinato. E questa condizione di insicurezza costringe molti i giovani ad allungare il periodo di permanenza nella famiglia originaria. Ma ci sono anche tanti ragazzi che si affacciano ad esperienze all’estero esportando l’energia italiana. Poi ci sono quelli che erano in fila per Alex. In giro vedo pochi bamboccioni.

beppe.boni@ilcarlino.net

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