Graffitari ai lavori forzati di pulizia

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 15 febbraio 2019 - Vedere città meravigliose come Bologna o Ferrara con i centri storici e palazzi medioevali imbrattati piange il cuore a chi ama le proprie città e la loro antichità. Ci vorrebbe una legge severa, anche il carcere per chi è recidivo. Rovinare le città in questo modo con firme e scritte senza senso non è protesta ma semplice vandalismo. Speriamo che qualcosa cambi...

Massimo Fantini, Ferrara

 

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Purtroppo i teppisti dei graffiti godono di una sostanziale impunità che deriva dalle pene troppo miti e dalla viscosità del sistema giudiziario. Le denunce finiscono impantanate nei ritardi della Giustizia e nei numerosi casi di prescrizione. Bologna, città vittima da anni degli scriteriati che imbrattano i muri, però da tempo ha dichiarato guerra ai graffiti. Il Comune ha istituito un fondo per aiutare i privati nella pulizia e la stessa Università ha messo a disposizione parecchie migliaia di euro per mantenere pulite le pareti della cittadella degli studi. Rimane il tema dell’impunità. Gli imbrattatori sanno di rischiare poco o nulla e quindi continuano ad usare lo spray. Una provocazione: servirebbe un tribunale speciale anti graffiti che possa prevedere pene altrettanto speciali. Pennelli e ramazza a chi riceve la condanna con obbligo di pulire portici, marciapiedi e strade. Lavori forzati anti degrado, un benefit per la comunità.

beppe.boni@ilcarlino.net

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