Grandi opere, serve chiarezza su chi controlla

La lettera

Beppe Boni

Beppe Boni

Bologna, 2 setetmbre 2018 - In Italia è dovuto crollare un ponte con morti e feriti a Genova. Viviamo in un Paese dove certo degrado è intollerabile. Le istituzioni, negli ultimi 40 anni non hanno affrontato i problemi. Lo Stato spende miliardi in enti inutili con dirigenti e consulenti che prendono stipendi d’oro mentre i risultati sono scadenti. Quando i politici si dedicheranno al benessere della gente?

Roberto Bianchi, Cervia (Ravenna)

risponde il condirettore de il Resto del Carlino, Beppe Boni

LA TRAGEDIA di Genova ha scoperchiato una realtà inaccettabile. Sul ponte Morandi, dove è in atto uno scaricabarile di responsabilità che non si sa dove porterà, i controlli sono stati scarsi o realizzati con superficialità mentre alcuni allarmi sono stati sottovalutati. Ed è successo quello che è successo. Ma nelle inevitabili polemiche del dopo disastro si è compreso che molte altre strutture, ponti e gallerie, non sono sottoposte come dovrebbero ai controlli necessari. Il Carlino ha pubblicato un dossier che ha svelato come diverse grandi opere siano fatiscenti, non curate, con muri sbrecciati e situazioni critiche. La politica si straccia le vesti eppure non si capisce mai chi deve controllare. Il ministero? I gestori? Le Regioni? E’ questo il nodo che va sciolto, con chiarezza e rapidità. E’ una richiesta di buonsenso e per questo sarà difficile avere una risposta positiva.

beppe.boni@ilcarlino.net

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