Di lotta e di governo, le sterzate grilline non sorprendono più

La lettera

Bologna, 6 maggio 2018 - Le dichiarazioni di Luigi Di Maio dimostrano che il M5S,non sa più cosa fare. I risultati del Friuli dimostrano che l’unica arma a loro disposizione è l’invettiva e le prossime elezioni segneranno la fine di un movimento nato per protesta ma privo di proposte. Di Maio sa contare? Prima di insultare Salvini bisognava fargli sapere che M5S+Lega hanno una maggioranza ristretta. Corrado Villa, Reggio Emilia

risponde Beppe Boni, condirettore de Il Resto del Carlino

I grillini sono equilibristi della politica, camminano sul confine: un pò recitano da forza di governo e un pò da movimento di protesta. L’altro giorno quando è sfumata l’ultima (chissà..) possibilità di guidare il Paese sono tornati all’antico e come ha detto Matteo Renzi, hanno di nuovo «sbroccato». Giggino Di Maio ha rialzato i toni in stile campagna elettorale invocando la piazza, Beppe Grillo ha ancora sparato a zero sull’euro e l’Europa. Via i toni moderati delle scorse settimane, Di Maio accusa addirittura i partiti tradizionali di essere «traditori del popolo». Sono ragazzi fatti così, pronti a cambiare rapidamente d’abito nei toni e nei contenuti. Ormai dovremmo smettere di sorprenderci per le brusche sterzate dei Pentastellati. Affidabili? Ai posteri l’ardua sentenza. beppe.boni@ilcarlino.net

 

 

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