Islam, rispetto nella diversità di valori

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 11 aprile 2019 - Dopo i viaggi in Marocco e Emirati Arabi, il Papa ha ricordato che ‘con i fratelli e le sorelle musulmane sono stati sigillati sentimenti di pace, unità e fraternità’. Sostenendo inoltre ‘il bisogno di camminare insieme per costruire ponti e non muri. Tra i muri, il Papa si troverà di fronte quello del Corano, una religione che condanna di eresia l’ebraismo e il cristianesimo, ed ha come fine la sottomissione dell’ umanità all’Islam. Renzo Rossi, Conselice (Ravenna)

 

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Il Pontefice dice cose giuste. Tutti gli uomini sono fratelli e sorelle e i sentimenti di pace dovrebbero governare il mondo. Lo ha sempre sostenuto anche prima del tour in Marocco ed Emirati Arabi. Nulla di strano. Nello scenario che vede di fronte Occidente e Medio Oriente è necessario però tenere presenti anche altri aspetti che il Santo Padre, giustamente dal suo punto di vista, non prende direttamente in considerazione. La ragion di Stato e la politica devono confrontarsi con altre esigenze, pur senza bocciare i sentimenti citati dal Papa. A volte le scelte forti di uno Stato sono necessarie per arginare un fenomeno o diminuire il disagio sociale. Governare impone di guidare le situazioni. Poi c’è l’identità della Nazione che si basa sulle proprie tradizioni. Mantenerle significa garantire la crescita della società. Rispetto e tolleranza non sono antitetici e questo scenario. Una cultura come l’Islam, estremamente invasiva nei suoi fondamenti, è giusto che sia rispettata. Ma l’equilibrio è garantito se la nostra società è in grado di rafforzare i propri valori.  

beppe.boni@ilcarlino.net

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