La privacy c'è, ma non si vede

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 15 maggio 2019 - Due parole sulla legge della privacy che ci fa perdere un sacco di tempo, quando, per apporre la nostra firma a qualsiasi cosa, dobbiamo firmare il foglio sulla privacy. Ma quello che più mi stupisce è che vengano oscurati i visi dei bambini ... I bambini, sono doni di Dio. Prendiamo esempio dagli inglesi, popolo pratico come azioni. I giovani reali d’Inghilterra, hanno mostrato con orgoglio a tutto il mondo il loro neonato.  Tito Rovatti, Codigoro (Fe)

 

 

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

I volti dei bambini nelle foto che compaiono sui giornali sono spesso velati con un pixel perchè lo prevedono alcune norme che vanno dalla legge ordinaria alla carta deontologica. La privacy in sè è un grande equivoco. In nome di questa parolina si accavallano regole su regole, cavilli su cavilli che moltiplicano le carte da firmare su ogni atto, sia esso privato o pubblico. Poi in realtà ci accorgiamo che se da una parte ci sentiamo tutelati su tutto come se fossimo dentro un mezzo blindato, dall’altra siamo controllati dalla mattina alla sera, 24 ore su 24. Ci sono telecamere e fotocellule dappertutto, se attraverso un motore di ricerca sei a caccia di un’auto usata la tua mail viene catturata e nel giro di breve vieni sommerso di offerte, i nostri dati personali sono preda di aziende e organismi di marketing. Recentemente la Cassazione ha stabilito che anche un privato può installare una telecamera su un’area pubblica se ci sono ragioni di sicurezza. La privacy c’è ma non si vede. beppe.boni@ilcarlino.net

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro