Lezioni in classe per diventare buoni cittadini

La lettera

Bologna, 19 aprile 2018 - Rimango sbalordito alla proposta del sindaco fiorentino Nardella che vuole inserire a scuola 33 ore di ‘lezione di vita’. Crede che i ragazzi non sappiano rivolgersi agli altri chiedendo le cose per favore, usando parole come buongiorno, prego, scusi. Ma se ci sono genitori che picchiano i docenti perché hanno sgridato i figli, con che educazione crescono i figli medesimi?  Tarquinio Antolini,  Treia (Macerata)

risponde Beppe Boni, condirettore de il Resto del Carlino

Torniamo su questo tema perchè appassiona parecchio i lettori, sopprattuto coloro che sono padri e madri. Dividiamo le cose. La proposta del sindaco di Firenze prende spunto dalla campagna di stampa lanciata proprio da Qn - Resto del Carlino per introdurre a scuola ore di lezione che impegnino i ragazzi nelle «lezioni di vita». Per l’educazione del buongiorno e buonasera bastano i genitori. La scuola può educare meglio al concetto di legalità e di rispetto verso la società anche per preveniregli episodi di bullismo troppo diffusi fra gli studenti. E’ una buona idea. Casi recenti, invece, di aggressioni a insegnanti sono avvenuti a Torino, Treviso, Foggia. Sono fatti gravi ma circoscritti. I genitori che esagerano vanno condannati severamente. E qui basta il codice penale. Ma andrevbbero anche costretti a prestare un periodo si servizio volontario a scuola. beppe.boni@ilcarlino.net

 

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