Maestre e violenza, chi è senza umanità cambi mestiere

Bologna, 31 ottobre 2018 - Sarebbero da corte marziale, e non si sarebbe troppo severi verso quelle maestre d’asilo che spesso vengono (pizzicate) a maltrattare dei bambini indifesi, che porteranno le conseguenze per tutta la vita. Ci vuole pazienza, e se loro non c’è l’hanno devono cambiare mestiere. Capisco che è un lavoro, ma non è come un’ altro, quando si ha a che fare con l’educazione di bambini.  Alberto Corli, Ferrara.

risponde il condirettore del Resto del Carlino, Beppe Boni

Gli ultimi episodi di cronaca si sono verificati a Capurso (Bari) e Roma. Non c’è area geografica immune da queste aberranti situazioni. Cosa scatta nella mente di una insegnante che dovrebbe agire con massima dolcezza e professionalità nei confronti dei piccoli? Si può ipotizzare che, facendo uso della violenza (fisica e verbale), la maestra intende affermare la propria autorità, quindi i maltrattamenti ne sarebbero la conseguenza. O si può pensare che lo stress a volte induce a scelte sbagliate. Resta un punto fermo: una professionista che si occupa di bambini deve tenere un comportamento che va al di là delle norme contrattuali e che prevede pazienza, dolcezza, capacità di formazione. E serve un meccanismo che nel tempo verifichi queste caratteristiche. In un asilo non si montano pezzi meccanici. Chi non è in grado di lavorare con umanità cambi mestiere. beppe.boni@ilcarlino.net

 

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