Lotta alla mafia, lo spot anticrimine del ministro Salvini

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 28 novembre 2018 - Non ha trovato spazio in nessuna prima pagina dei maggiori quotidiani la notizia della confisca di 1,5 miliardi di beni all’impero dell’ex patron della Valtur, che pare facesse affari con Messina Denaro. La mafia è paragonabile ad un terremoto del 9° grado Richter e, la notizia che gli organi dello Stato abbiano compiuto indagini con risultati così importanti merita un elogio. enricoreve@gmail.com

Risponde Beppe Boni, condirettore de il Resto del Carlino

E’ probabile, e può succedere, che Lei abbia letto in modo distratto i giornali. Tutti i quotidiani hanno dato notizia, chi con richiamo in prima pagina e chi no, del sequestro dei beni dell’imprenditore. Non è la prima volta e non sarà l’ultima. Le mafie oggi sparano di meno e fanno più affari. Purtroppo trovano sempre imprenditori che collaborano. E oggi non ci sono solo le mafie nostrane di cui tenere conto. Sulla scena del crimine si sono radicati sodalizi come la mafia nigeriana, quella russa, quella albanese che fanno concorrenza ai clan tradizionali. A Roma nei giorni scorsi il Comune ha fatto demolire le ville abusive del clan Casamonica. Lo Stato,almeno su questo fronte, dimostra determinazione. E bene ha fatto il ministro Matteo Salvini a farsi vedere simbolicamente al volante della ruspa che abbatteva le strutture. Ottimo spot anticriminalità.  beppe.boni@ilcarlino.net

 

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