Mercatone, salvezza con sacrifici

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 30 maggio 2019 - Ho letto gli ampi servizi sul fallimento del Mercatone Uno, l’azienda di mobili e oggetti per la casa che ha segnato un’epoca. E che ai vecchi tempi ha sponsorizzato anche l’indimenticabile asso del pedale Marco Pantani. Se per la seconda volta questo gruppo ha fatto crac significa che il prodotto che offre è vecchio e poco innovativo. Meglio chiudere ed evitare altri disastri. Oscar Mariotti, Pesaro

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Può darsi che fra le ragioni che hanno portato al fallimento della controllante Shernon Holding ci sia un errore nella strategia di posizionamento di mercato che è risultata evidentemente non al passo con i tempi. E’ logico tuttavia cercare una via d’uscita alla situazine attuale che coinvolge 55 punti vendita e 1800 lavoratori (hanno appreso della chiusura al mattino dopo l’annuncio notturno sui social), oltre alle aziende creditrici del gruppo che ad oggi vantano crediti per 250 milioni di euro. Dunque, ben venga una mediazione del governo e della Regione Emilia Romagna a patto che non si imbocchino strade di assistenzialismo. Bisogna cercare di salvare il salvabile pensando ai lavoratori e all’indotto che ruota intorno a Mercatone Uno. Nello stesso tempo se ci saranno nuovi acquirenti è necessario un cambio di rotta totale. A costo di qualche sacrificio che a questo punto pare inevitabile. beppe.boni@ilcarlino.net

 

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro