Ondate migratorie, nodo mondiale

Risponde il condirettore del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 7 giugno 2019 - Ho 60 anni, non mi chiamo Greta ma ho qualcosa da dire. Non è che, per non essere invasi, ci giochiamo progresso e diritti? Nessuna razza è superiore alle altre e tutte hanno il diritto di salvaguardare la propria identità, arginando fenomeni migratori. Bisogna favorire lo sviluppo del Terzo Mondo in modo che la gente resti a casa propria. In Europa si promuova l’emancipazione femminile, il controllo delle nascite, il rispetto dell’ambiente.  Cristina Benelli​

Risponde il condirettore del Carlino, Beppe Boni

Senza scomodare concetti come la superiorità della razza che hanno già provocato disastri in passato, va però ricordato che ci sono differenze etniche e religiose che determinano l’identità dei popoli. Identità significa anche storia e cultura, caratteristiche non statiche ma dinamiche che servono a mantenere vivo il passato per guardare al futuro. Con i fenomeni migratori la società ha cominciato a convivere e a confrontarsi nel secolo scorso. Oggi, grazie alla maggiore facilità di mezzi e vie di comunicazione, i flussi migratori di massa sono diventati un problema di difficile gestione, tanto difficile che spesso, per l’incapacità della politica, sono talvolta incontrollabili. I punti su cui agire sono due. Le ondate migratorie vanno gestite altrimenti si trasformano in emergenza e i popoli in difficoltà vanno aiutati nei loro Paesi con investimenti messi in campo da tutta la società occidentale, possibilmente sotto l’ombrello delle Nazioni Unite. Questo è il vero problema dell’Europa. Sul resto non siamo secondi a nessuno. beppe.boni@ilcarlino.net

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