Migranti, nessuno rimasto per strada

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 14 giugno 2019 - La politica anti migranti di Salvini ha creato un altro caso a Bologna. Il centro di smistamento dei migranti in arrivo è stato chiuso all’improvviso creando situazioni di emergenza e disagio con molti ospiti lasciati in mezzo alla strada. È il solito modo di agire di questo governo che non tiene conto delle conseguenze pur avendo obiettivi che la gente condivide. Sono diminuiti gli arrivi ma resta il caos libico con i centri di raccolta invivibili. 

Antonio Rinaldi, Ferrara

 

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Mettiamo le cose in fila. L’hub di Bologna è stato chiuso per essere ristrutturato perchè è ormai in condizioni igieniche disastrose. In futuro sarà riaperto con un assetto probabilmente diverso anche perchè la politica del governo gialloverde ha ridotto drasticamente i flussi di clandestini in entrata (e di conseguenza anche i morti in mare). Nessuno degli oltre cento ospiti di Bologna è stato cacciato fuori senza una soluzione. Molti hanno accettato il trasferimenti presso strutture di altre città mentre una parte ha accettato autonomamente di allontanarsi restando a Bologna. Il ministero tuttavia, soprattutto con la mediazione del capo di gabinetto del Ministro, Matteo Piantedosi, ex prefetto di Bologna, ha dialogato con alcuni organismi cittadini, fra cui la Curia, trovando altre soluzioni di accoglienza. Il sindaco Merola ha gridato allo scandalo per la chiusura dell’hub ma non si è indignato nella stessa proporzione quando nella struttura di via Mattei alloggiavano in condizioni vergonose mille persone.

beppe.boni@ilcarlino.net

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