Migranti, aiuti spot inutili serve un piano

La lettera

Beppe Boni

Beppe Boni

Bologna, 26 agosto 2018 - In Senegal, a Kaffrine, con la spesa di 70.000 euro sette pozzi di acqua sono stati dotati di pompe alimentate da energia solare, facendo rinascere un villaggio con la possibilità di innescare un circuito virtuoso di reddito in quelle popolazioni che altrimenti sarebbero costrette a finire sui barconi. Ecco una notizia che offre motivi di riflessione su come intervenire in Africa.

Maurizio Bertelli, Bologna

risponde il condirettore de il Resto del Carlino, Beppe Boni

IN AFRICA da sempre agenzie governative e non, associazioni cattoliche, singoli governi, intervengono per fornire aiuti che consentano agli abitanti di questo continente di sopravvivere a casa loro. Il concetto andrebbe applicato in modo strutturale, con la partecipazione di tutto l’Occidente a favore di quei Paesi che sono i serbatoi dell’immigrazione verso l’Europa. Molti interventi a spot non risolvono nulla, un gigantesco Piano Marshall con una precisa strategia politica verso gli Stati da cui continua la fuga di massa potrebbe contribuire ad alleviare il problema. L’operazione deve essere duplice: aiuti in Africa e blocco, per quanto possibile, delle partenze. Altrimenti continueremo ad assistere a spettacoli come quello della nave Diciotti. Una soluzione politica deve essere trovata a breve anche forzando l’inesistente Europa che parla e non conclude nulla.

beppe.boni@ilcarlino.net

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