Migranti, finiti gli affari delle coop

La lettera. Risponde il condirettore del Resto del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 20 aprile 2019 - Migranti, finiti gli affari delle coopIn molte regioni le coop sociali disertano i bandi per la gestione degli immigrati perché ‘poco remunerativi’. Eppure hanno una fiscalità di vantaggio sulle imprese private. Sarebbe bello conoscere i bilanci a partire dal 2013-2014. Come vecchio cooperatore, ritengo scandaloso il comportamento di alcuni manager che antepongono il denaro all’ideale cooperativo. Ai tedeschi un immigrato costa 15-18 euro al giorno. Stefano Ferrari

Risponde il condirettore de il resto del Carlino, Beppe Boni

E’ vero molte cooperative stanno disertando i bandi delle gare per la gestione dei migranti. Il governo ha deciso infatti di abbassare la soglia dei costi da 35 a26 euro. In molte, da Genova a Reggio Emilia Lecce, Ferrara, Treviso, Viterbo non si presentano alle gare che in alcuni casi risultano deserte. La casistica è ampia: alcune prefetture hanno deciso di allungare i tempi o rinviarle. E’ successo a Siena(rinvio al 19 aprile) e Bologna (proroga al 20 giugno delle concessioni esistenti). Alcune coop chiedono rinvii delle gare mentre altre (Milano e Udine) tentano la strada del Tribunale amministrativo. Molte coop lamentano che con 26 euro al giorno si possono garantire solo pasti e alloggio con difficoltà per una accoglienza dignitosa. L’altro lato della medaglia è che molte coop hanno fatto affari d’oro con i migranti. E lo dimostrano anche le inchieste in corso. Una via di mezzo è possibile? Probabilmente sì. Ma al Viminale si dà una lettura tutta politica di quello che sta succedendo: «È un siluro contro il giro di vite deciso da Matteo Salvini». beppe.boni@ilcarlino.net

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