Migranti e fermezza, meno partenze meno morti in mare

La lettera Risponde il condirettore Beppe Boni

Bologna, 12 gennaio 2018 - No clandestini, no morti. L’Onu ha dichiarato che nei sei mesi di governo gialloverde, grazie alla fermezza del ministro Matteo Salvini, i morti nel Mediterraneo si sono azzerati. Una buona notizia? Pessima per alcuni. Dagli scafisti, agli sfruttatori è un lamentarsi per il calo degli arrivi (dei profitti). Il voto del 4 marzo aveva anche lo scopo di fermare l’invasione ed impedire le morti in mare.

Lucia Lecchi, Ferrara

Risponde il condirettore del resto del Carlino, Beppe Boni

La fermezza del ministro dell’Interno Matteo Salvini paga. Se in questi giorni, sfidando la crisi di governo, non avesse tenuto duro sul caso della nave Sea Watch al largo di Malta, i 49 migranti a bordo non sarebbero stati distribuiti anche in altri paesi come Spagna e Francia. In Italia arriveranno dieci profughi che saranno ospitati dalla chiesa valdese. Il ministro Salvini, che tiene duro sulla chiusura dei porti, ha dimostrato così che si tratta di un problema europeo e non solo italiano. Ed è vero che i morti in mare sono stati quasi azzerati. Meno partenze, meno morti, meno profitti per gli schiavisti. Il calo dei flussi migratori era cominciato col giro di vite del ministro Minniti ed è proseguito con più forza nell’era Salvini. Accanto ad un sistema di accoglienza ragionato serve anche fermezza per impedire ingressi fuori controllo come in passato.

beppe.boni@ilcarlino.net

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