Il divertimento e il diritto alla sicurezza

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 13 dicembre 2018 - La vicenda della discoteca di Corinaldo mette a fuoco un Paese ridicolo. Di che stiamo parlando? È una tragedia? No, è la solita commedia. Tutti a strapparsi i capelli e nessuno fa niente e tutto continua come prima. Perché uno che ha un locale con autorizzazione per 400 ingressi ne ammette più di 1.400? Inutile perdere tempo pure a ragionarne. alessandrogentili53 @gmail.com

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

La gestione delle discoteche e dei locali notturni è un mondo in chiaroscuro che ha necessità di essere messo in ordine. Cosa nota, dicono tutti. Certo, ma la tragedia di Corinaldo dove sono morti cinque ragazzi e una mamma ha dimostrato che fino ad oggi si è perso troppo tempo. Quante sono le discoteche non in regola con le strutture? Quanti sono i locali che, sfidando la normativa, consentono l’ingresso a più persone del consentito? Ora è il momento del dolore e della rabbia, mentre l’inchiesta ha già messo nel mirino otto persone. Ma è anche il momento di verificare e mettere in ordine un settore che non va criminalizzato ma va messo in sicurezza. Lo sostengono anche le associazioni di categoria dei locali. Un pensiero ai ragazzi e alla mamma che hanno perso la vita e un pensiero altrettanto forte per tutti gli altri che hanno il diritto di divertirsi senza rischiare.  beppe.boni@ilcarlino.net

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