La lotta del Pd che combatte contro se stesso

Le lettera. Risponde il condirettore de il Resto del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 14 giugno 2018 - Non mi sembra che D’Alema, Bersani, Veltroni e gli altri padri nobili della ‘ditta’ siano stati lungimiranti. Negli anni ‘90 annientarono Craxi che voleva fare una grande sinistra contro la Dc e si ritrovarono 20 anni di Berlusconi. Poi, con autolesionismo, hanno combattuto il loro stesso governo contro Renzi che alla fine è caduto. E ora si ritrovano un governo più a destra di Berlusconi.  Maria Graziani, Bologna

Risponde il condirettore de il Resto del Carlino, Beppe Boni

Per anni l’ex Partito comunista ha criticato la Democrazia cristiana per le correnti che la caratterizzavano dando vita a giochi di potere e colpi bassi. Dagli anni Novanta in poi il Partitone, che progressivamente cominciava a cambiare pelle e nome, ha dimostrato che gli altri sotto questo profilo erano dilettanti. Altro che correnti, qui si parla di una lotta per bande che ha sbranato il partito. E non è finita. Mentre lo scenario politico cambiava l’ex Pci ha continuato ad impegnarsi nelle divisioni e nelle lotte interne senza accorgersi che gli iscritti e i simpatizzanti stanchi di vedere un partito vocato al suicidio si allontanavano. A forza di divisioni è rimasto poco o nulla. Lega e Pentastellati, anche in modo controverso, sanno parlare ai cittadini mentre il Pd combatte, ma contro se stesso. Un suicidio assistito.  beppe.boni@ilcarlino.net

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