Pd e M5S, specialisti nelle capriole

La lettera. Risponde il condirettore del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 31 agosto 2019 - Qualcuno ha dei dubbi sul finale del balletto fra Pd e M5S? Il Pd è un partito allo sbando che, in caso di voto, avrebbe avuto solo quello degli appartenenti alla casta. I 5 Stelle sapevano bene che, se fossimo andati al voto, il risultato del 2018 sarebbe stato una chimera. Costoro sono tutta gente nullafacente che si è vista dall’oggi al domani arrivare stipendi. Ma la resa dei conti è solo rimandata. Luigi Bignami

Risponde il condirettore del Carlino, Beppe Boni

Partito democratico e Cinquestelle devono ringraziare l’imperizia di Salvini che ribaltando il tavolo credeva di fare la mossa del cavallo e invece è scivolato malamente. Il Pd è un partito in confusione e i Cinquestelle sono un partito ex antisistema che adesso utilizza tutte le leve classiche del sistema stesso per rimanere al potere. Agli elettori entrambi devono dimostrare che la caccia alla poltrona produrrà anche dei risultati. Il Movimento, ancora preda di un forte infantilismo politico, deve dimostrare come si può governare con gli ex nemici (vale anche per il Pd) dopo questa svolta badogliana, deve abbandonare la bufala della democrazia dei clic e crescere dentro l’alveo costituzionale. La sinistra va al potere per la quarta volta senza passare dal voto e il Pd dimostra di temere le elezioni. Gli elettori dem, fra l’altro, attendono spiegazioni da Zingaretti il quale a marzo, nel giorno radioso della sua elezione a segretario, dichiarava orogliosamente che non avrebbe mai fatto patti con i Cinquestelle. Questo è l’attuale traballante scenario.

beppe.boni@ilcarlino.net  

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