La colpa non è tutta della plastica

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 24 maggio 2019 - Da tempo è stata avviata una campagna contro l’utilizzo della plastica. Molti stabilimenti balnerari sulla Rivera Adriatica hanno bandite la plastica monouso per cibi e bevande. Scelte, è statao spiegato, fatte per salvaguardare l’ambiente. Giusto. Ma non vorrei che questa crociata avesse come effetto quallo di creare difficoltà serie alle aziende che producono oggetti plastificati con la perdita di posti di lavoro.

Fioravante Cantiani, Ancona

 

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

La plastica effettivamente è un problema. La troviamo ovunque: nella pancia delle balene che muoiono, sul fondo dei mari, nei sentieri di montagna e perfino sul Tibet. La coscienza ambientale recentemente ha posto in effetti grande attenzione verso questo prodotto. E così, fra le altre cose, sono arrivate le ordinanze di molti comuni balneari, fra cui Rimini capitale della Riviera romagnola: niente plastica in spiaggia. Ricordiamoci però che la plastica non invade da sola mari, montagne strade. C’è sempre qualche scellerato che la abbandona dove non dovrebbe e contribuisce così all’inquinamento. Quindi bene se se ne limita l’uso in ambienti «sensibili». Però se vogliamo combattere il degrado ambientale serve anche una campagna martellante di educazione sui cittadini. Come si fa per il fumo, per la droga, per la sicurezza stradale. Se vogliamo un ambiente pulito bisogna anche imparare a rispettarlo di più senza abbandonare rifiuti nelle campagne, nei boschi, nelle strade. La crociata antiplastica è importante, ma da sola garantisce risultati parziali.

beppe.boni@ilcarlino.net

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