Così è nato il nome del giornale

La lettera. Risponde il vicedirettore de il Resto del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 29 settembre 2017 - Pongo un quesito. Mi piacerebbe avere una spiegazione sul perché il vostro giornale si chiama ‘il Resto del Carlino’? Io penso di saperlo, ma, chissà quanti lettori di questa pagina desidererebbero conoscere la storia del nome del giornale di via Mattei, testata storica di Bologna. pinoeziobeccaria52@gmail.com

Risponde il vicedirettore del Carlino, Beppe Boni

La storia del nome del nostro giornale è nota. Ma vale la pena di ricordarla. Nel 1885 a Firenze si vendeva un giornale chiamato Il Resto al sigaro. Prezzo nelle tabaccherie di 2 centesimi. Un sigaro costava 8 centesimi e quindi per i negozianti era era facile collegare la vendita dei due prodotti. Doppio affare in un colpo solo. Un gruppo di amici bolognesi decise di esportare l’idea a Bologna. Erano Cesare Chiusoli, Giulio Padovani e Alberto Carboni. A Bologna allora andavano per la maggiore titoli di giornali scanzonati come La striglia. Si scelse dunque Il Resto ....del Carlino. Il Carlino era stata una moneta dello stato Pontificio coniata dal XIII secolo al 1796. Con l’Unità d’Italia la moneta da 10 centesimi di lire continuava a circolare chiamata Carlino. I puntini di sospensione erano ironici: a Bologna “dare il resto del carlino” significava “regolare i conti”. Così siamo nati e oggi il Carlino è più forte che mai.  beppe.boni@ilcarlino.net  

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