La strada stretta

Bologna, 3 maggio 2019 - Una sentenza non smonta una legge, è un caso singolo che può rimanere tale. Ma può aprire un precedente soprattutto in tema di immigrazione dove la politica si mischia con le norme e dove l’ideologia il più delle volte governa le scelte e le opinioni quando si tratta di prendere di petto la severa posizione assunta dal governo attraverso il Salvini - pensiero. Il Tribunale ha dato ragione a due richiedenti asilo a cui il Comune di Bologna aveva negato l’iscrizione ai registri anagrafici in base alla legge concepita da Matteo Salvini su sicurezza e immigrazione.

Vale più la legge dello Stato o una sentenza? In teoria la prima, ma in Italia accade spesso che le toghe ribaltino la situazione. Da qualche parte la rete evidentemente ha una smagliatura. O non è chiara la legge, come sostengono i legali che hanno vinto il ricorso, e quindi c’è un margine interpretativo, oppure il Tribunale si è spinto oltre. I giudici hanno motivato tecnicamente la decisione. Nessun dubbio, eppure convincersi che sia la via giusta è più difficile. La strada è stretta. Ogni caso fa storia a sè, ma facilmente i legali che hanno vinto la causa avranno presto la fila di clienti sulla porta. 

L'aspetto che rende ancora più singolare la vicenda è che il sindaco di Bologna, Virginio Merola, esprime via Facebook soddisfazione nel vedere che il Comune di cui è primo cittadino ha perso la causa. Sconfessando così anche l’operato del dirigente, suo dipendente, che ha applicato le regole in vigore. Ora per coerenza dovrebbe teoricamente licenziarlo.

Dunque il Tribunale ha imposto l’iscrizione ai registri anagrafici con tutti i diritti che ne conseguono. La storia di una delle due persone che hanno vinto la causa è drammatica, come molte di coloro che fuggono da Africa e Medio Oriente. Si tratta di una donna che al proprio Paese, racconta lei, ha visto sparire nel nulla marito e figlio e che a Bologna non dispone di una soluzione stabile. Il racconto stringe il cuore. Ma è il replay di migliaia altre storie dei disperati in fuga che si giocano la vita sulla roulette dei gommoni. Per rendere Giustizia a tutti con umanità e accoglienza senza confini dovremmo vuotare l’Africa e riempire l’anagrafe. Ma non è possibile, nemmeno con una sentenza come quella di Bologna. Che rischia di creare illusioni.

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